il Giornale, 12 febbraio 2022
Biografia di Davide Ghiotto
L’uomo che sussurra ai pattini prima delle gare ha scritto una pagina memorabile dello sport italiano alle Olimpiadi. Davide Ghiotto, 28enne vicentino delle Fiamme Gialle, si è classificato terzo nella finale dei 10.000 metri di speed skating. Ghiotto ha una scaramanzia originale prima di ogni gara: quella di parlare brevemente con i pattini per cercare l’alchimia giusta da trasferire in pista. Davide deve aver toccato le corde giuste per riuscire a regalarsi questo traguardo speciale, ossia la medaglia di bronzo, la sua prima gemma a cinque cerchi della carriera. È stata una prova maiuscola quella di Ghiotto, che ha realizzato sul ghiaccio di Pechino il nuovo record italiano con il tempo di 12’4598 quasi otto secondi meglio del limite precedente -, sulla scia del campione olimpico svedese Niels van der Poel, autore del nuovo primato del mondo.
L’uomo che sussurra ai pattini fino al 2013 non gareggiava sul ghiaccio bensì sulle rotelle. Ma poi, folgorato dalle imprese olimpiche di Enrico Fabris ai Giochi di Torino, si è convinto a cambiare, spostandosi sulla disciplina invernale. Dopo l’esordio ai Giochi con un 12° posto a PyeongChang sempre sui diecimila, Ghiotto è esploso questa stagione con il primo podio assoluto in carriera sui 5 mila metri, arrivato proprio il giorno del suo 28esimo compleanno, coinciso con la realizzazione del suo personal best, vicino proprio al record italiano del suo idolo Fabris. E ora, sotto gli occhi del campione olimpico ora allenatore, è salito pure lui su un podio a cinque cerchi.
L’uomo che sussurra ai pattini ha regalato all’Italia della pista lunga la seconda medaglia in questa edizione dei Giochi invernali dopo quella d’argento di Francesca Lollobrigida. Per Ghiotto si tratta di un passaggio di testimone con lo sfortunato Nicola Tumolero, vincitore a PyeongChang2018 dell’unica medaglia azzurra nello speed skating ma sfortunatissimo in quell’occasione perché si era tagliato il tendine. Da quel momento in avanti, Tumolero non è più riuscito a tornare su quei livelli.
L’uomo che sussurra ai pattini, una volta terminata la gara più estenuante della pista lunga, ha immediatamente dedicato la vittoria alla famiglia con un cuore mimato in diretta tv. In Italia, a fare il tifo per lui c’erano Filippo, il figlio nato lo novembre scorso e la compagna Susy. «Sono felice, è un ricordo indelebile che rimarrà impresso nella mia mente ha commentato Ghiotto al termine della prova. È la mia miglior gara sulla distanza, era tanto che non mi miglioravo. L’ho fatto nella gara più importante, ho fatto le cose bene».
L’uomo che sussurra ai pattini non è un habitué del podio. Racconta: «C’era un po’ di emozione lassù. Sono un inesperto. Voglio realizzare nelle prossime ore quanto fatto». Non ci sarà molto tempo per pensare, perché all’appello mancano ancora le Mass Start. Dunque Davide non fermarti, serve un altro sussurro per entrare di più nella storia e nei nostri cuori.