Corriere della Sera, 11 febbraio 2022
Il flop ai fornelli di Brooklyn Beckham
LONDRA Ecco come fare un panino con filetto d’orata, frittella di patate e insalata di cavolo. Dopo il calcio, la moda e la fotografia, Brooklyn Beckham, figlio maggiore di David e Victoria, si dà alla cucina. Non ha esperienze o conoscenze culinarie ma a volte basta il cognome a creare una star.
«Come si fa a sapere quando sono pronte le patate?». «E il pesce, come si impana e come si frigge?». Il povero Brooklyn ha dovuto chiedere soccorso al cuoco (vero) che gli è stato affiancato per arrivare al traguardo finale: di suo ci ha messo la ricetta – sottolineando che quando mangia il tradizionale fish and chips con gli avanzi gli piace farsi un tramezzino – e il tocco d’autore: ha spalmato la maionese sul pane. I tabloid si sono sbizzarriti: crudele, il New York Post ha proposto la bocciatura di un addetto ai lavori che ha assistito alle riprese. «Brooklyn sta alla cucina come sua madre Victoria stava alla musica».
Non è solo la stampa a essersi indispettita di fronte alle infinite possibilità che sembrano palesarsi per chi appartiene alla sfera delle celebrità. Sui social non sono mancati riferimenti piccati al nepotismo e alla totale mancanza di abilità o qualifiche di Beckham Junior, cui non solo è stato offerto un programma su Instagram e Facebook – Cookin’ with Brooklyn, 100.000 euro il costo di produzione – ma anche uno slot sul seguitissimo e ambitissimo The Late Late Show, dove Brooklyn ha preparato una bistecca con burro all’aglio assieme al presentatore-attore James Corden, amico stretto di papà David.
Orgogliosi i genitori, con mamma Victoria che su Instagram ha commentato con commozione: «Ora puoi cucinare anche per me! Ti voglio bene!». Curioso, dato che, stando al marito, da anni la stilista ed ex Spice Girl, magrissima, mangia sempre le stesse cose: pesce alla griglia e verdure al vapore. La bistecca al burro o il panino alla Brooklyn le risulteranno forse difficili da digerire. Per fortuna il ragazzo è riuscito ad assicurarsi una lezione privata con Nobu (Matsuhisa, ma lui del cognome non ha bisogno) che al termine ha gioito: «Impari molto velocemente. Adesso puoi preparare il sushi con tutto il cuore».
Chissà se la via della cucina si rivelerà quella giusta. A 22 anni, Brooklyn ha già provato varie strade. Da ragazzino era un calciatore promettente tanto che entrò nell’accademia per giovani talenti dell’Arsenal, che però lasciò a 15 anni. Ha fatto il modello e il fotografo con una campagna di Burberry e un libro pubblicato da Random House. Non è il primo, non sarà l’ultimo a costruire una carriera sul cognome: non guastano i 14 milioni di follower sui social. Oggi i parametri sono anche questi.