la Repubblica, 11 febbraio 2022
Vodafone dice no agli undici miliardi di Iliad
MILANO – Vodafone respinge l’offerta da 11,25 miliardi per rilevare le sue attività in Italia ricevuta da Iliad perché, a suo dire, «non è nel migliore interesse dei suoi azionisti». Il colosso francese guidato da Xavier Niel replica in una nota che «la proposta è generosa perché riconosce un alto premio a Vodafone Italia, è al 100% in contanti, è stata finanziata da una delle prime tre banche europee e da un partner di standing (il fondo Apax ndr ), ed è nel migliore interessi di tutti gli azionisti di Vodafone». A giudicare dai toni perentori di Vodafone e Iliad l’unione tra il terzo e il quarto operatore mobile italiano sembra morta sul nascere. Tuttavia gli esperti restano convinti che i due gruppi potrebbero presto sedersi intorno a un tavolo per studiare nuove alternative.
Il consolidamento in Italia è nei piani di Vodafone, ma non ci sono acquisizioni in vista, né ci sono compratori disposti a pagare 14 miliardi per un attività che perde ricavi e margini. Ilaid ostenta sicurezza nella sua strategia stand alone, ma anche se ha raggiunto in meno di tre anni 8,5 milioni di clienti e l’11% del mercato, su 800 milioni di ricavi è in pareggio a livello di mol, ma chiude in rosso, brucia cassa e presto sarà chiamata fare più investimenti nella rete 5g. Il mercato italiano della telefonia mobile è molto affollato e consta di quattro operatori infrastrutturati e vari operatori virtuali come Poste mobile, Fastweb e Coop Voce, una situazione che rende difficile per tutti fare utili. In un settore maturo, dove ci sono 78 milioni di sim su 59,2 milioni di abitanti, la prima leva di concorrenza è una guerra al ribasso sui prezzi. Per questo in molti sono pronti a scommettere che presto o tardi Vodafone e Iliad troveranno un altro terreno di accordo, probabilmente non sarà una vendita ma una joint venture. Niel non ama essere in minoranza – non lo è mai stato prima d’ora – ma potrebbe negoziare una forte governance e una quota paritetica, sulla falsa riga di quanto fatto dai russi di Wind e gli anglo-cinesi di H3g con Wind3, piuttosto che tra Tim e Vodafone nelle torri di Inwit. Jp Morgan stima sinergie tra Iliad e Vodafone tra 5,2 e 5,9 miliardi, che saranno maggiori se l’accordo venisse raggiunto prima di giugno, quando si partirà con il 5g.
Infine ieri i sindacati dei dipendenti di Telecom Italia hanno minacciato lo sciopero per opporsi allo «spezzatino» dell’azienda, dopo che l’ad Pietro Labriola non ha fornito garanzie sull’occupazione, una spaccatura tra rete e servizi che «avviene nel più totale silenzio» del Governo.
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