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 2022  febbraio 10 Giovedì calendario

Intervista a Carlos Sainz

La nuova Ferrari è pronta per il debutto. E Carlos Sainz?
«Anche. Ho svolto un allenamento intensivo in gennaio, tra atletica e simulatore. Questa settimana la dedico al fisico e alla cura dell’alimentazione per essere al cento per cento ai primi test».
Siamo curiosi: quali aggettivi per descrivere la F1-75?
«Differente dalle macchine viste negli ultimi anni. Innovativa al massimo».
È vero che queste F1 si guidano in maniera diversa?
«Sino allo scorso anno abbiamo guidato le macchine migliori della storia della F1, ben bilanciate ma dispettose, se perdevi il controllo per un istante, andavi a sbattere. Questa Ferrari mi sembra ancora più reattiva, le sospensioni sono più rigide, dovremo abituarci a gestirla».
Quanto tempo per capire la stoffa di una vettura appena nata?
«Se è facile da guidare, tutto emerge più in fretta, i tempi sul giro arrivano quasi da soli. Poi devi comparare i dati con quelli degli altri. Non credo basti il primo test a Barcellona, ma in Bahrain qualche informazione certa l’avremo».
Leclerc è un pilota senza punti deboli Siamo amici
La F1-75 è costretta a vincere. Che atmosfera domina questa vigilia?
«Carica di energie e positività. Penso che l’esperienza dello scorso anno abbia fatto bene a tutti noi. Nei corridoi, a Maranello, incontro persone sorridenti, toniche, fiduciose. Non vedo stress, vedo voglia di fare bene».
Ha retto il confronto con Verstappen in Toro Rosso, ha messo dietro Norris in McLaren e Leclerc in Ferrari. Si arrabbia quando la trattano da outsider?
«Non tutti mi trattano da outsider. Chi capisce questo sport, chi ha lavorato con me sa che non lo sono affatto. Quando Mattia Binotto mi chiamò in Ferrari sapeva che avrei potuto fare un buon lavoro, che so essere molto veloce. A chi pensa che il mio livello non sia altissimo non presto attenzione perché non conosce la F1».
Un anno fa, alla presentazione Ferrari, Leclerc le chiese: «Pensi davvero di battermi?». Rispose: «No». Era una bugia o solo pretattica?
«Era una risposta logica. Appena arrivato, molto da imparare, un compagno fortissimo. Però, anche allora ci credevo, la fiducia non manca mai, ma devo essere realista. Piloti come Leclerc, Norris, Verstappen o Hamilton non hanno lati deboli. Il confronto si svolge migliorando ogni dettaglio ed è divertente avere un compagno così: impari osservando».
Con gli scacchi e il golf, la sfida con Leclerc come va?
Binotto sapeva che potevo fare un buon lavoro
«Scacchi: il duello è tirato, anche se Charles dice di essere più forte di me. Golf: sono in vantaggio perché gioco più di lui. Preferisce il padel o il calcio, non capisco perché».
Di Verstappen cosa ammira e cosa detesta?
«Ammiro la sua capacità di essere veloce in ogni situazione, il coraggio che mostra nel tentare una via propria, un sorpasso critico. Non detesto nulla. Meglio dire così, altrimenti scatterebbe il tormentone».
Nei panni di Hamilton, ad Abu Dhabi, come si sarebbe sentito?
«Molto male. E sono rimasto sorpreso da come evitò di piantare un casino alla fine della corsa. Perdere il titolo all’ultimo giro in quel modo, è proprio dura da accettare. Lo stimo più di prima per come riuscì a comportarsi. Sul podio scambiammo qualche parola, era davvero in difficoltà».
Una gestione delle gare confusa, ombre e sospetti sul rispetto delle regole tecniche. La Federazione Internazionale è il lato debole di questa F1?
«Serve non ripetere lo stesso errore. Ogni partita di calcio genera una polemica. Ecco, bisogna evitare che la F1 si avvicini a quelle tensioni. Però la situazione non mi pare disastrosa, sono convinto che si vada verso un miglioramento».
Rinnovo del contratto. A che punto siamo?
«Come ha detto Binotto, siamo entrambi soddisfatti, abbiamo intenzione di continuare insieme e questo inverno vale come opportunità per trovare un accordo. Ci stiamo provando. Diventare campione del mondo con la Ferrari è la mia ambizione massima. Mi piacerebbe rinnovare il più presto possibile».
Un pilota del passato che le piacerebbe affrontare. Chi e perché?
«Da quando sono in Ferrari ascolto molte storie che riguardano Michael Schumacher. È un uomo che avrei voluto conoscere, avere come compagno, per capire come riusciva ad essere così speciale. Ogni meccanico parla di lui ed è bello ascoltare come fu in grado di conquistare un intero gruppo, di trascinarlo, circondato da stima e affetto».
La vera amicizia tra colleghi esiste?
«I miei amici sono estranei alla F1… dipende da cosa intendiamo con la parola amicizia, ma onestamente credo che con persone che mi piacciono, come Norris o Leclerc, potrò essere davvero amico quando smetterò di correre».
Sainz-Leclerc. È la coppia più bella del mondo?

«Sono di parte ma credo che sia così. Anche pensando alle qualità personali. Siamo simili, abbiamo un bel rapporto, cerchiamo di tenere in alto la bandiera italiana, il nome Ferrari facendo bene il nostro mestiere, che non vuol dire soltanto essere veloci».
Suo padre, a quasi sessant’anni, corre da protagonista la Dakar. Il campione di famiglia è ancora lui?
«Si. È il capo, la mia guida. Mi aiuta con la sua saggezza. È un vero atleta. E sono convinto che il prossimo anno potrà vincere di nuovo quel raid».
Un euro da puntare sul campione del mondo 2022. Su chi scommette, escludendo se stesso?
«Escludendo me? Non so. Dico Charles per il bene della Ferrari, ma vorrei dire Sainz».