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 2022  febbraio 10 Giovedì calendario

Ryanair punta sull’Italia

ROMA – Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, pronostica un futuro disonorevole per Ita Airways: «Alla fine verrà comprata da Lufthansa – dice – che ne farà la sua compagnia low cost». Addirittura O’Leary chiede che il Papa voli con Ryanair, vista l’inadeguatezza di Ita. Vettore che brucerà denaro pubblico – accusa – come già Alitalia.
Ita Airways pubblica una inserzione pubblicitaria per dire la sua. Il claim, lo slogan è il seguente: «Al low cost preferiamo il low profile». Nell’inserzione, Ita spiega che non replicherà con una nota ufficiale alle «provocazioni» del manager irlandese. Anzi: gli invierà la Loyalty Card – la tessera fedeltà dei passeggeri Vip – con cui O’Leary potrà finalmente viaggiare su Ita provando la qualità dei suoi servizi e «l’inconfondibile accoglienza ITA-liana». Al momento – è il messaggio che Ita manda l’ad di Ryanair giudica la compagnia di bandiera nazionale senza averla mai testata. Quando salirà a bordo, dove sarà il benvenuto, dovrà ricredersi e apprezzare le evidenti differenze di comodità rispetto al volo low cost.
L’inserzione pubblicitaria arriverà dopo le parole aspre che O’Leary ha rivolto a Ita nella sala conferenze di un albergo romano, ieri mattina. Un paio di volte, l’ad di Ryanair chiama ancora Alitalia la nuova compagnia (Ita), quasi a sancire una continuità tra le due imprese: se la vecchia dilapidava i milioni dei contribuenti italiani, altrettanto farà la nuova. O’Leary incorona Ryanair come la vera compagnia di bandiera italiana. Capace, dalla prossima estate, di dispiegare altri 25 aeromobili sul nostro territorio portando così la flotta da 67 a 92. E 17 nuove rotte saranno coperte da Roma Fiumicino, per un investimento che Ryanair stima in 2,5 miliardi. Ecco le nuove destinazioni: Berlino, Bruxelles, Colonia, Cuneo, East Midlands (Inghilterra), Fez (Marocco), Figari (Corsica), Gran Canaria, Cefalonia (Grecia), Minorca (Spagna), Praga, Preveza (Grecia), Stoccolma, Tangeri (Marocco), Trapani, Valencia, Zadar (Croazia).
Ita Airways si prepara a contendere alle low cost (come Ryanair) i generosi contributi pubblici che incassano dalle piccole città perché atterrino nei loro aeroporti minori. E in questa sfida Ita metterà in pista suoi velivoli con il marchio Alitalia. O’Leary non è preoccupato: «La competizione – dice – è la benvenuta, da Ita come dal brand Alitalia. Ogni incentivo degli aeroporti è disponibile anche per tutti gli altri vettori che, entrando, farebbero crescere il mercato locale. Noi abbiamo semplicemente segnato la strada: siamo andati oltre Roma e Milano, e l’approccio ha pagato. I loro problemi sono due: negli ultimi 25 anni, Alitalia non ha mai presidiato il low cost e non ha mai fatto un soldo; e oggi Ita non ha gli aerei per condurre simili operazioni».
L’ad di Ryanair deve fronteggiare anche domande scomode. Perché Ryanair non rimborsa i passeggeri positivi al coronavirus? E perché, nella email che rifiuta il rimborso, si spinge a scrivere che il Covid non è una malattia grave? Dice O’Leary: «Una compagnia aerea low cost non vende big lietti rimborsabili. Se tu hai un raffreddore, se devi ricoverarti in ospedale, se ti muore il gatto, il biglietto rimane non rimborsabile. Puoi cambiare il biglietto, lo permettiamo a tutti senza costi» – cosa non sempre vera – «ma non chiederci di rimborsarti. Se il volo parte, hai due sole possibilità: o lo prendi o modifichi il biglietto. Noi non diciamo che il Covid non sia una malattia grave, non siamo dottori. Diciamo che, se hai contratto il virus, puoi sostituire il titolo di viaggio. Non mi risulta, e chiudo, che le altre compagnie rimborsino».