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 2022  febbraio 10 Giovedì calendario

Russia, il ritorno del doping

Kamila Valieva era la regina bambina, già incoronata prima di pattinare nella sua gara individuale, la prossima settimana. Ma adesso è possibile che sia già tutto finito, in un caso che incrocia controlli antidoping, battaglie legali, diritti dei minori, e sicuramente si scarica sulle spalle strette di una pattinatrice quindicenne che dopo aver incantato il mondo, spinto la squadra russa verso la medaglia d’oro, diceva: «Le responsabilità mi pesavano, ma ne sono uscita vincitrice. Lo sento, questo peso, è la mia prima stagione tra le senior e credo di poter affrontare questa pressione, che a volte mi spinge avanti e mi aiuta». Tra le varie ipotesi, dalla Russia ne arriva pure una inquietante: i media RBC eKommersant annunciano una positività alla Trimetazidina, un farmaco anti ischemico usato nel trattamento dell’angina pectoris, che costò la squalifica al nuotatore cinese Sun Yang. Nessuna conferma, per ora, sulla natura del prodotto alla base del nuovo Russia-gate che travolge il Cio e una nazione che nemmeno è rappresentata ufficialmente. In gara coi suoi atleti sotto la bandiera olimpica, ma non con il tricolore, l’inno nazionale e la divisa ufficiale per le tante malefatte da Sochi in poi. Rappresentata alla cerimonia inaugurale, per un curioso incrocio geopolitico, addirittura dal presidente Putin. Il quale ha chiesto chiarimenti, attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov, quando il Cio ha rinviato sine die la cerimonia delle medaglie del team event del pattinaggio artistico vinta dai russi sotto l’insegna Roc. Il Cio cita «legal implications» e ha già attivato studi di avvocati al lavoro per decifrare tutti i risvolti del caso. La prima, e più delicata: Kamila ha quindici anni, quindi rientra nella categoria delle “persone protette” dal codice antidoping e, come tutti i minori di sedici, non potrebbe essere ufficialmente identificata e le sanzioni sarebbero meno severe. Ma c’è anche il problema della tempistica. Come mai è uscito fuori solo adesso questo caso, quando Kamila ha disputato il 15 gennaio l’ultima gara, gli Europei di Tallinn vinti a mani basse? La Russia su questo sta colpendo duro, perché se fosse stata informata per tempo, e non a Olimpiadi in corso, avrebbe sostituito Valieva con un’altra pattinatrice formidabile già a Pechino: Anna Shcherbakova o Alexandra Trusova, entrambe in grado di vincere con salti quadrupli ormai ampiamente esibiti nella preparazione ai Giochi. Vincere nella prova femminile della gara a squadre, ovviamente, senza pregiudicare il risultato finale e rischiare di privare gli altri componenti della squadra della medaglia d’oro. Certo, nessuna in questo momento può, o poteva eguagliare Kamila Valieva: prima donna a eseguire un quadruplo salchow e un quadruplo toeloop alle Olimpiadi. Lasciando stupefatti milioni di fan compreso Alec Baldwin, che l’ha ringraziata per il suo “regalo al mondo”. Ma se le sanzioni per i minori sono più leggere, non altrettanto si potrebbe dire per gli entourage, e in questo momento dici Valieva e alle sue spalle appare la figura carismatica di Eteri Tutberidze, domina del pattinaggio russo che lancia e sostituisce le sue protette con una velocità impressionante. Regalando quattro fa la magia di Zagitova, ora di Valieva e domani chissà, saranno anche i legali a definire i contorni di questa ferita aperta nel mondo scintillante del patinoire.