La Stampa, 10 febbraio 2022
Il grande amore tra Aleksander Kilde e Mikaela Shiffrin
Il regalo di San Valentino festeggiato in anticipo. È il post su Twitter che Aleksander Kilde, medaglia di bronzo olimpica in superG e uno degli “attacking vikings”, ha scritto per Mikaela Shiffrin, grande amore e superstella dello sci femminile in crisi tecnica e mentale in questi Giochi.
L’americana, uscita per la seconda volta, prima in gigante e poi in slalom, dopo la gara ha cercato di trattenere le lacrime: «Non sono mai stata in questa situazione, non so come gestirmi». Lui le scrive per difenderla e consolarla: «Con questa immagine puoi inventare tante affermazioni, significati e pensieri. La maggior parte di voi probabilmente la guarda e dice: “ha perso”, “non riesce a sopportare la pressione” o “che cosa è successo?”... il che mi rende frustrato, perché tutto ciò che vedo è un atleta di alto livello. Fa parte del gioco, succede». E aggiunge: «La pressione che tutti mettiamo sugli sportivi è enorme, e allora restituiamo lo stesso supporto. È tutta una questione di equilibrio. Siamo solo normali esseri umani. Ti amo Kaela».
Nel post c’è la foto di Mikaela, la sciatrice più vincente della storia con due ori olimpici, sei mondiali (il primo, a 17 anni, nel 2013) e 3 Coppe del Mondo assolute, il volto americano ai Giochi di Pechino, seduta sulla neve con la testa appoggiata alle gambe dopo il flop in slalom mentre, sotto choc, riflette sulla sua carriera. Uno sgambetto inaspettato per un’atleta che ha dedicato intere stagioni alle vittorie. Ma la morte del padre avvenuta il 5 febbraio di due anni fa ha mandarto in tilt la perfezione di Mikaela.
Dopo mesi di tristezza, il fidanzamento con Kilde ha riportato luce nelle giornate della campionessa. Che però non ha ancora trovato il giusto equilibrio tra agonismo di alto livello e una vita normale.
«Dopo una lunga crisi, grazie ad Alex ho ritrovato la voglia di stare sulla neve». La coppia più potente dello sci alpino è sotto riflettori per i successi e per il loro tenero fidanzamento.