Corriere della Sera, 9 febbraio 2022
Il ministro conferma la seconda prova e gli studenti continuano a protestare
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi tira dritto. Anche se, prima dell’ok definitivo all’ordinanza sul nuovo esame di Maturità, che contiene la contestatissima seconda prova (latino al classico, matematica allo scientifico, inglese al linguistico), il testo dovrà essere presentato alle commissioni cultura di Camere e Senato. È l’ultimo scoglio prima di ufficializzare la Maturità 2022, che comincerà il 22 giugno e, nelle intenzioni del ministro sarà composta di due prove scritte e dell’orale. Il parere del Parlamento è un altro passaggio non vincolante, comunque delicato, che rischia di trasformare l’esame di Stato in un caso politico.
Le proteste degli studenti intanto non si placano. Dopo la bocciatura da parte dei maturandi, dell’associazione presidi e i rilievi del consiglio superiore dell’istruzione (organo consultivo del ministero), per venerdì le associazioni studentesche, in prima linea la Rete degli studenti medi, hanno programmato nuove mobilitazioni a Milano e a Roma dove saranno sotto il ministero. Ieri Bianchi ha ricevuto i presidenti delle consulte (via zoom): gli studenti hanno provato un ultimo affondo chiedendo di tornare allo schema «prova di italiano più orale con tesina», che era il progetto iniziale del ministro, prima che da Palazzo Chigi insistessero per un esame più completo. «Non siamo stati assecondati nell’eliminazione della seconda prova scritta, che si farà», ha annunciato alla fine Marco Scognamillo che è il portavoce nazionale appena eletto delle Consulte. Qualcosa però gli studenti sperano di averla ottenuta: hanno chiesto a Bianchi di cambiare la composizione del voto di maturità, facendo pesare meno l’esame e di più il curriculum.
Il voto attualmente è composto per il 40 per cento dall’esito degli ultimi tre anni e per il 60 (venti punti al massimo per ogni prova) dall’esame. «Abbiamo proposto di far contare il curriculum per il 70 per cento e l’esame per il 30». Al ministero stanno facendo le simulazioni e il ministro «ci riflette»: del resto lo scorso anno il solo orale valeva fino a 40 punti e il curriculum fino a 60. «In questo modo la prova avrebbe un valore minore», spiegano gli studenti. Con loro il ministro ha difeso l’impianto dell’esame: «La seconda prova è il perno del rapporto stretto con la vostra scuola, non abbiate paura di non farcela» e ha escluso ogni intento punitivo. Agli studenti Bianchi ha promesso che li coinvolgerà nelle scelte delle riforme del Pnrr, ha lasciato loro anche il suo numero di telefonino, in segno di apertura.
La maturità 2022 aveva già fatto litigare i sindacati nel Consiglio superiore della pubblica istruzione, organo consultivo del ministero che aveva chiesto formalmente che al posto della seconda prova si individuassero «altre modalità e strumenti per accertare i livelli raggiunti nelle discipline d’indirizzo coerenti con il percorso effettivamente svolto, senza dover far ricorso necessariamente alla prevista seconda prova scritta». Una bocciatura dell’impianto di Bianchi secondo la Cgil scuola, «un parere complesso» secondo il resoconto della Cisl.