La Stampa, 9 febbraio 2022
Raggi cosmici per un raccolto stellare
Ricordate dell’agricoltura biodinamica? Ve ne avevo raccontato mesi fa, quando il Senato approvò l’equiparazione con l’agricoltura biologica. Sapendo poco dell’una e dell’altra, nulla mi importava, ma un articolo della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo chiarì la differenza: l’agricoltura biodinamica – per fare un esempio – prevede una forma di concimazione con letame del quale è stato prima riempito un corno di vacca primipara da sotterrare in autunno e dissotterrare a Pasqua, e poi trattato con acqua di pozzo, così che sappia catturare i raggi cosmici per un raccolto stellare. Elena Cattaneo spiegava che ognuno i suoi campi se li coltiva come gli pare, ma l’equiparazione avrebbe promosso la vacca spaziale a pratica riconosciuta dallo Stato, con conseguente accesso a fondi pubblici. Qualche giorno fa, il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, ha scritto un allarmato articolo poiché questa sorta di stregoneria rischia di essere approvata in via definitiva alla Camera. Quando prese il Nobel, la stessa Camera si fermò per tributargli l’ovazione e promettere più soldi per la ricerca. Parisi aveva anche scritto al presidente Mattarella – altro appena ricoperto di osanna – che lo aveva rassicurato: ritengo lontana l’ipotesi dell’approvazione. Insomma, standing ovation di qui, standing ovation di là, ieri la legge stava per essere approvata senza nessuna modifica: l’unica l’ha proposta Riccardo Magi di +Europa, ma appoggiarla è parso brutto per la dignità dell’assemblea. Quando se ne sono accorti, hanno rinviato tutto a oggi. Vabbè, dai che ce la facciamo a risparmiarci una vaccata galattica.