Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  febbraio 08 Martedì calendario

Periscopio

Di Maio, amico della Belloni, ha giocato un ruolo determinante, non si è sporcato le mani. Si è tenuto stretto Draghi e ha facilitato la soluzione Mattarella. E’ stato il più furbo di tutti e potrebbe avere un ruolo nel grande centro che potrebbe nascere attorno a Casini. Luigi Bisignani. Affari economici.

Trasformare la destra in un contenitore simile a quello dei repubblicani americani mi pare più che altro una boutade: siamo nella totale confusione, non c’è stata un’analisi di quanto accaduto per il Quirinale, un tavolo di discussione sulle prospettive, non c’è dietro un’idea, una visione. Indubbiamente il leader della Lega non è in una posizione facile, è quello che più si è esposto nella partita del centrodestra per il Quirinale, ha fatto i suoi errori, e ora gli vengono attribuiti anche quelli degli altri. Ciò detto, non si può neppure continuare a saltare da un’uscita estemporanea a un’altra. Giovanni Orsina, direttore School of Government della Luiss di Roma (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Mattarella è stato molto abile ed astuto. Da grandissimo e fine politico, ha lasciato fare i suoi e si è messo da parte. E’ iniziata quella straordinaria uscita di scena, utilizzando anche la visita da Papa Francesco, culminata con il trasloco e gli scatoloni, una delle storie più ridicole della Repubblica. Speriamo che non ricominci con gli scatoloni che tornano indietro. Operazione fantastica per l’azienda di traslochi. Luigi Bisignani. Affari economici.

Non avendo un candidato proprio vincente, il candidato migliore che il cdx potesse portare al Quirinale era Mario Draghi, che non ha una storia di cdx ma neppure di centrosinistra, al quale il Pd non avrebbe potuto dire di no e su cui i 5stelle si sarebbero trovati in gran difficoltà. E poi era una garanzia nella Ue. Giovanni Orsina, direttore School of Government della Luiss di Roma (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Le politiche monetarie ultra-espansive portate avanti negli ultimi anni da tutte le Banche Centrali presentano il loro inesorabile conto: l’inflazione. Per il 2022 si prevede nella Zona Euro una inflazione del 4% in linea con il 3,9% di dicembre 2021. In questa situazione,un ipotetico investitore comprando un titolo del debito dello Stato italiano ne ricava un rendimento reale negativo a cui deve sommare il cd “rischio Paese”. Qualcuno potrebbe spiegare in maniera razionale perché dovrebbe farlo? Marcello Gualtieri. ItaliaOggi.

Giulio Andreotti si era formato sotto l’egida di Papa Pacelli, al punto che girava la voce assurda che fosse suo figlio (in Italia, Paese classista che non sa di esserlo, quando uno non ha un padre potente alle spalle glielo si inventa). Il rapporto con il Vaticano rimase solido nel tempo: ricordo l’abbraccio di Papa Wojtyla quando Andreotti fu accusato di gravissimi reati, dalla mafia all’omicidio di Mino Pecorelli. Aldo Cazzullo. Corsera.

Ita, nonostante tutti i cambiamenti che stiamo facendo, resta compagnia di bandiera, che porta in giro per il mondo l’Italia. Mentre le deviazioni del passato l’hanno fatta essere dello stato, sia pure quotata in borsa, poi di imprenditori e banche italiane con azionista di riferimento la compagnia di Abu Dhabi… Alfredo Altavilla ex braccio destro di Sergio Marchionne nel salvataggio della Fiat, oggi presidente di Ita. (ItaliaOggi).

L’anno di celebrazioni ha contribuito a far leggere Dante. Tanti ragazzi hanno capito che non è un’imposizione ma un’occasione che nella vita ti ricapiterà con difficoltà: non ci sarà più una stagione in cui il tuo mestiere è studiare Dante. E che Dante parla di te. Infatti scrive: «Nel mezzo del cammin di nostra vita». Aldo Cazzullo. Il Corriere del Veneto.

Sono passata da Porta Nuova, a Milano, l’altro giorno, alzando intimorita lo sguardo ai grattacieli di cristallo. Quand’ero molto piccola qui c’era la Stazione delle Varesine. Da casa mia vedevo arrivare, al mattino, i treni carichi di pendolari, e scendere gli impiegati che poi tornavano stanchi, la sera. C’era in particolare una giovane donna che, dalla mia postazione sul balcone, notavo ogni giorno: vestita di chiaro, svelta, ansiosa di arrivare puntuale. Non ne distinguevo il viso, ma ero certa che era carina. Poi, le Varesine vennero abbandonate. Sul terrapieno si fermavano circhi e lunapark. Dal balcone però, nelle sere d’estate, l’orizzonte verso Ovest era infinito: in luglio un sole ardente come un tizzone ci cadeva dentro, adagio. Marina Corradi. Avvenire.

Roma, agli inizi della mia carriera, era un pullulare di teatrini off, di cantine umide con quattro tavole per palcoscenico. Ebbi la fortuna di incontrare Giancarlo Nanni. Compagno nella vita e sul palcoscenico di Manuela Kustermann. Una coppia di grande successo. Se la tiravano. Ai loro spettacoli andava tutto il teatro e il cinema che allora contava. Alessandro Haber, attore. Antonio Gnoli. La Repubblica.

Siamo uomini di mondo, abbiamo fatto il militare a Cuneo o il servizio civile a Fermo, sappiamo che la politica è anche, se non esclusivamente, arte del compromesso, sappiamo che in politica il tuo migliore amico è il peggior nemico e viceversa; non ci stupiamo dei voltafaccia, dei lingua in bocca, delle trattative (così le chiamano i media, Dio non abbia pietà di loro); ci sconcertiamo un po’, se mai, di questa mutazione istituzionale: de profundis per gli scrupoli dell’ipocrisia borghese, del secolo borghese che certe miserie le teneva in camera caritatis. Oggi è normale assistere alla luce del sole a manovre, intrighi, voltafaccia, nomi bruciati, e, francamente, non è un bello spettacolo. Max Del Papa. ItaliaOggi.

L’affermazione di Oscar Wilde secondo cui egli era un uomo che «non aveva niente da dichiarare eccetto il suo genio» diverte particolarmente se consideriamo che, in fondo, la sua esistenza fu proprio una lunga serie di brillanti dichiarazioni. Wilde fu certamente un genio, ma, oltre a ciò, fu tante altre cose, e ce ne viene restituito un affresco nella biografia di Hesketh Pearson (1887-1964), pubblicata la prima volta nel 1946 e riapparsa recentemente: Vita rispettabile e dissoluta di Oscar Wilde (Introduzione di Fiorenzo Fantaccini, Iduna, Sesto San Giovanni 2021, pp. 370, euro 20). Antonio Soldi. Studi Cattolici.

Diffido del mito umanistico e presuntuoso dell’individuo. È un altro elemento della retorica: “Persone, oltre le cose”, recita una pubblicità. Io, invece, avverto la sacralità anche dei reperti archeologici e preferisco di gran lunga molte cose a certe persone. Edoardo Albinati, scrittore. (Nicola Mirenzi), Huffington Post.

Sano è chi rifiuta di essere quello che è. Roberto Gervaso, scrittore.