La Stampa, 8 febbraio 2022
Ritorno al passato. La ricetta di monsieur Magnette
Non so se sia consolante, ma di politici balenghi non se ne trovano soltanto in Italia. Ce n’è uno che francamente a noi manca: il presidente del Partito socialista del Belgio, Paul Magnette. Intervistato dal settimanale Humo, Magnette ha confidato il suo progetto: uscire dall’e-commerce. Come abbiamo abbandonato il nucleare, ha detto, così possiamo abbandonare Amazon e roba simile. Magnette ha elencato con alta precisione tutti i danni provocati alla società in generale e ai lavoratori in particolare dal commercio online: bassi stipendi, poche tutele, lavoro notturno, botteghe che chiudono eccetera. Così, invece di industriarsi a trovare un modo nuovo di affrontare il mondo nuovo, Magnette pensa di tornare al mondo vecchio. Il Belgio, ha spiegato il leader socialista, sarà di nuovo un paese coi negozi fisici, dove la gente entrerà a far la spesa come ai bei vecchi tempi: che bisogno c’è di ricevere un libro in ventiquattro ore – si è chiesto – quando si può andar per vetrine e rimediarlo in due o tre giorni? Si è sempre fatto così e non è cascato il pianeta. Un po’ come dire: che bisogno c’è di prendere l’aereo e in sei ore atterrare in America, se per secoli ci si è andati in nave in due o quattro settimane, e non eravamo più infelici? Insomma, siccome il Duemila gli impone sfide inedite e non sa come affrontarle (ancora non lo sa nessuno, ed è l’inevitabile di ogni rivoluzione), il rimedio proposto da Magnette è di tornare all’Ottocento. Una piccola isola disconnessa dentro a un globo iperconnesso. Dimostrazione favolosa di come i partiti progressisti siano spesso i più ottusamente conservatori.