Anteprima, 4 gennaio 2022
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Biografia di Luigi Negri
Luigi Negri (1941-2021). Arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio. Milanese. Frequentò il liceo classico Berchet a partire dal 1955, diventando allievo di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. Laureato a pieni voti in filosofia alla Cattolica nel 1965, discutendo una tesi sul problema della fede e della ragione in Tommaso Campanella. Entrato in seminario nel 1965, ordinato prete nel 1972. Era stato vescovo di San Marino e Montefeltro dal 2005 al 2012, arcivescovo di Ferrara e Comacchio dal 2012 al 2017. «Pastore dal piglio energico e senza peli sulla lingua, fra i primi e più stretti collaboratori di don Luigi Giussani, aveva assunto sia negli anni del suo episcopato, sia dopo la rinuncia al governo pastorale, posizioni forti e talvolta divisive su alcuni temi (dai migranti alla politica, dall’omosessualità al rapporto con l’islam) fino alle critiche al magistero e alla persona di papa Francesco. Anche se poi, nel vortice della polemica, aveva affermato: “Il Papa non si contesta e non si adula”. Benché si considerasse un “propugnatore dell’ortodossia” cattolica, negli ultimi anni si era avvicinato alle posizioni del dissenso sposando parti delle teorie dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò e sottoscrivendo nel 2020 l’appello “Veritas liberabit vos”, pubblicato da alcuni siti anti-conciliari, per chiedere che la pandemia non fosse “il pretesto” per “ledere i diritti inalienabili” tra cui la “libertà di culto, di espressione e di movimento”. Scelte che però non possono mettere in ombra la sua “preferenza” verso “l’educazione di generazioni di giovani”, la sua “passione missionaria che non perdeva occasione di richiamare al popolo cristiano” e il suo “fervore culturale che si è tradotto in un’intelligente lettura della modernità alla luce dell’avvenimento cristiano”, ricorda in una nota Davide Prosperi, presidente “ad interim” della fraternità di Cl» [Avv]. «Una delle polemiche lo coinvolse quando nel 2015 il Fatto Quotidiano pubblicò un articolo in cui emergeva una dichiarazione in merito alla decisione di papa Francesco di assegnare le diocesi di Bologna e Palermo, per anni in mano a Comunione e Liberazione, a Matteo Zuppi e Corrado Lorefice, due preti di strada. In particolare Negri durante un viaggio in treno fu sentito dire: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l’altro”. Dopo il clamore mediatico, Negri chiese udienza al Papa dicendo: “Se c’è scandalo chiederò perdono”» [Fatto]. È morto il 31 dicembre 2021 nella casa di cura della Sacra Famiglia a Cesano Boscone, alle porte di Milano, dove era ricoverato. «Mercoledì 5 gennaio avrà l’onore di esequie doppie: in mattinata nella Basilica di San Francesco a Ferrara, presiedute dal cardinale Matteo Zuppi, e nel pomeriggio, alle 15, nel duomo della sua Milano, dove a celebrare il rito sarà l’arcivescovo Mario Delpini» [Crippa, Foglio].