Anteprima, 11 gennaio 2022
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Biografia di David Sassoli
David Sassoli (1956-2022). Giornalista. Conduttore del TG1. Sceso in campo con il Pd, era stato eletto eurodeputato nel 2009, nel 2014 e nel 2019. Dal 2019 era presidente del Parlamento europeo • Da giornalista, per 14 anni alla redazione romana del Giorno poi in Rai, al Tg3 («Mi volle Sandro Curzi, era il ’92») e al Tg1, dove è stato inviato speciale e vicedirettore (dal 2006 al 2009). «Sassoli è uno che la politica l’ha respirata in famiglia. Il papà Mimmo, personaggio di proverbiale finezza e riservatezza, democristiano fiorentino del gruppo raccolto attorno a Giorgio La Pira e a Nicola Pistelli, è stato direttore del Popolo e de La Discussione ed è proprio nelle file della sinistra dc che David muove i suoi primi passi. Amicissimo di personaggi come Paolo Giuntella e Giovanni Bachelet, nel 1979 David arriva in piazza Nicosia pochi minuti dopo l’attentato delle Brigate rosse che costò la vita a due agenti, i poliziotti sono tesissimi e finiscono per picchiare quel ragazzo dai capelli lunghi che, per difendersi, urla invano “Sono democristiano!”. Collabora con l’ufficio stampa della Dc ai tempi della segreteria De Mita, ma la sua vocazione è quella giornalistica. Racconta Guglielmo Nardocci, oggi inviato di Famiglia Cristiana: “David tornò da Parigi, dove era stato con la sua Sandra, conosciuta sui banchi di scuola e alla quale è sempre stato legatissimo, e mi disse: ho sentito con le mie orecchie Gianni De Michelis dire a Oreste Scalzone che si sta lavorando ad un’amnistia...”. La notizia viene pubblicata da Famiglia cristiana, il presidente della Repubblica Pertini si infuria e lo scoop consente a Sassoli l’assunzione al Giorno, osteggiata dal ministro De Michelis e caldeggiata da Clemente Mastella, allora uomo-stampa di De Mita. Ma è nel successivo passaggio in Rai che si precisa la caratura “catto-diessina” del giovane Sassoli. L’uomo dei collegamenti dalle piazze in una delle tante trasmissioni di Michele Santoro (“David dove sei?”), si rivela conduttore efficacissimo dell’edizione delle 20 del Tg1 e ne diventa vicedirettore nel lotto lasciato libero dalle dimissioni della diessina Daniela Tagliafico» [Fabio Martini, Sta 18/4/2009] • «Era pronto e maturo quando Walter Veltroni dà il via al tentativo di convergenza tra culture politiche che fa nascere il Pd. Faccia conosciuta, certo, il che aiuta. E bello, ma perfettamente inossidabile alle lusinghe cui la bellezza rischia di condannare. Fa il gigione a rovescio, come tutti i belli che sanno di esserlo e in una rarissima intervista un po’ frou frou può permettersi di autodefinirsi noioso» [Giuseppe De Filippi, Foglio 4/7/2019] • «L’aspetto non mi ha mai ostacolato, ma non sono un divo. Sono molto noioso» • Già capodelegazione in Europa del Partito Democratico. Già vicepresidente del Parlamento europeo. Nel 2013 candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma, con il 26% si piazzò in seconda posizione dietro a Ignazio Marino • Dal 2019 era stato eletto presidente dell’Europarlamento. Da tempo aveva problemi di salute. «Sassoli aveva dovuto annullare gli impegni istituzionali da settembre a inizio novembre dello scorso anno, a causa di una polmonite dovuta al batterio della legionella, come lui stesso aveva spiegato in un video pubblicato su Twitter dopo la guarigione. Una malattia che gli aveva impedito di presiedere la seduta plenaria nella quale la presidente della Commissione von der Leyen aveva pronunciato il discorso sullo stato dell’Unione. A dicembre Sassoli aveva detto che non si sarebbe ricandidato alla guida dell’Europarlamento. E giovedì prossimo era prevista l’elezione del suo successore, per la seconda metà della legislatura» [Rep]. È morto all’1.15 di questa notte nel Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. Era ricoverato lì dal 26 dicembre per una grave disfunzione del sistema immunitario. Lascia la moglie Alessandra e due figli, Giulio e Livia. Aveva 65 anni.