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 2022  gennaio 19 Mercoledì calendario

Biografia di Alberto Michelotti

Alberto Michelotti (1930-2022). Arbitro di calcio. Diresse 114 match in Serie A, 115 in B, 86 internazionali. Top della carriera la finale di coppa Uefa 1979 (Borussia Mönchengladbach-Stella Rossa). «Iniziò come portiere dilettantistico giocando anche nel Fidenza e arrivò tardi all’arbitraggio iniziando a ventotto anni: nonostante questo, a 38 anni arrivò in Serie A debuttando in Napoli-Varese nel 1968 e chiudendo nel maggio 1981 con Napoli-Juventus, quando ricevette un signorile omaggio dai tifosi del San Paolo con lo striscione “Alberto, tu sì ’na cosa grande”. Una carriera di livello e rispettata, con l’unico rimpianto di non aver mai arbitrato ad un Mondiale poiché nel 1978 gli fu preferito Sergio Gonella: nel 2020 fu inserito nella Hall of Fame del calcio italiano a Coverciano» [Mossini, CdS] • «Meglio dirlo subito: non ha mai fischiato in un Mondiale (per questione politiche). Non perché non avesse fiato. Ma perché troppo povero, troppo comunista, troppo perbene. Però Alberto Michelotti è stato lo stesso un grande arbitro italiano e internazionale […] Grande anche in senso fisico. Un gigante, già alla nascita, 6 chili. Uno che non si faceva mettere sotto da nessuno. Come sua nonna, Marietta, analfabeta, ma che sapeva a memoria il Lohengrin di Wagner, e come sua mamma Elsa, venditrice ambulante di frutta, che prende a zoccolate il maestro di solfeggio perché si permette di chiamare suo figlio Alberto “un bastardo”. A Parma, in Oltretorrente, questo e altro. Perché mamma Elsa, negli anni Trenta, decide di non sposarsi: “Li ho fatti io e portano il mio cognome”. Anche se a casa c’è poco da mangiare, solo avanzi: “Una mela con il baco, una pera marcia, un peperone con un buco”. E Alberto, che smette di andare al Conservatorio, lo capisce a 13 ani, di essere un figlio illegittimo: “Tutti avevano un padre, io no. Ma non ho sofferto, mia madre ricopriva i due ruoli”» [Audisio, Rep 14/7/2010]. In occasione degli ottant’anni, Claudio Rinaldi gli ha dedicato il libro Dirige Michelotti da Parma (Mup, 2010). Morto a Parma, la sua città.