Anteprima, 20 gennaio 2022
Tags : André Leon Talley
Biografia di André Leon Talley
André Leon Talley (1948-2022). Giornalista di moda. Leggendario ex direttore artistico dell’edizione americana di Vogue. Uno dei primi neri a imporsi nel settore della moda. Alto quasi due metri, si distingueva per i caftani stravaganti e i commenti pungenti.«Crebbe con la nonna nel North Carolina durante la segregazione razziale e dopo essersi laureato divenne stagista della celebre giornalista di moda Diana Vreeland al Costume Institute di New York. Fu assunto alla rivista Interview di Andy Warhol per 50 dollari (di allora) a settimana e poi finì a lavorare per la rivista di moda Women’s Wear Daily, diventando il responsabile della redazione parigina dal 1975 al 1980. Collaborò con il New York Times e altre riviste, ma della sua carriera si ricorda soprattutto l’esperienza alla nota rivista di moda Vogue, dove arrivò nel 1983 e rimase fino al 1995, lavorando prima come direttore delle notizie di moda, poi come direttore creativo. Nel 1998 tornò a collaborare con Vogue, continuando a scrivere fino al 2013» [il Post]. «È stato per decenni una figura immancabile nelle prime file di tutte le sfilate, sempre al fianco di Anna Wintour, con la quale lavorava a Vogue America. I due erano indivisibili fino agli ultimi anni, quando Wintour lo mise da parte, preferendogli persone più giovani e in linea con il pubblico contemporaneo. Una scelta legittima, per un direttore, ma quello che Talley le ha sempre rimproverato - prima velatamente, poi nella sua autobiografia del 2020, The chiffon trenches, senza giri di parole - era l’averlo silurato senza nemmeno una spiegazione, di fatto lasciandolo senza lavoro e senza una ragione di vita. Perché Talley ha sempre vissuto solo ed esclusivamente per la moda: lo ammette nel documentario del 2018 a lui dedicato, The gospel according to André, in cui racconta di essere rimasto solo perché tutta la sua vita ha sempre ruotato attorno al lavoro, e scomparsi i suoi migliori amici (Yves Saint-Laurent, Karl Lagerfeld, Diana Vreeland), non aveva più nessuno» [Tibaldi, Rep]. È morto in un ospedale di New York a causa di una malattia non specificata.