Anteprima, 25 gennaio 2022
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Biografia di Flavio Carboni
Flavio Carboni (1932-2022). Faccendiere. Il suo nome è legato alla morte del banchiere milanese Roberto Calvi: al processo per il suicidio (omicidio?) fu assolto in tutti e tre i gradi di giudizio. «Dal crac del Banco Ambrosiano all’omicidio di Roberto Calvi, fatti per i quali era stato assolto in via definitiva, Carboni era stato tirato in ballo in tutti i principali grandi gialli italiani, con alcuni dei quali però - come la Loggia P2 - aveva sempre negato di avere a che fare. Carboni salì alla ribalta del mondo finanziario e immobiliare negli anni ‘70. Ha intrattenuto rapporti con personaggi controversi quali l’agente segreto Francesco Pazienza, il capo della P2 Licio Gelli, il boss mafioso Pippo Calò, l’ex gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Armando Corona. Aveva avuto contatti anche con grandi nomi dell’imprenditoria, da Silvio Berlusconi (di cui era stato socio in affari per il progetto Costa Turchese, noto anche come Olbia 2) al principe Carlo Caracciolo, editore di Repubblica e cognato di Gianni Agnelli. A partire dal 1982 Carboni subì numerosi arresti, scontando brevi periodi di detenzione e venendo imputato di numerosi crimini» [Pinotti, CdS]. «Fu coinvoto anche in uno dei più grandi scandali romani del 2016, col processo sulla P3 istruito dal pubblico ministero Mario Palazzi, insieme a Denis Verdini, Marcello Dell’Utri e altri 15 imputati, tra cui l’ex giudice tributarista Pasquale Lombardi e l’imprenditore Arcangelo Martino, che riguardava un comitato d’affari segreto che puntava a influenzare e condizionare gli organi costituzionali. Da quella inchiesta nel 2018 Carboni ne uscì, in primo grado, con una condanna a sei anni e mezzo di reclusione per aver dato vita a un’associazione che violava la legge Anselmi sulle società segrete. Indenne ne uscì il senatore Denis Verdini, per i giudici non ne faceva parte. Quel processo si concluse con la prescrizione, non arrivando quindi mai a una sentenza passata in giudicato. Nel 2010, Carboni è stato ascoltato anche come testimone per la scomparsa di Emanuela Orlandi, per i rapporti che avrebbe avuto in Vaticano e con alcuni esponenti della banda della Magliana. Nell’agosto 2018 era stato indagato per trasferimento fraudolento di fondi. Una vicenda per la quale è stato assolto nei giorni scorsi» [Angeli, Rep].