13 gennaio 2022
Tags : Caterina Valente
Biografia di Caterina Valente
Caterina Valente, nata a Parigi il 14 gennaio 1931 (91 anni). Cantante. Chitarrista. Showgirl. Tra il 1954 e il 2011, anno del ritiro dalle scene, ha registrato circa 1.800 brani e venduto oltre 18 milioni di dischi. Ha duettato tra gli altri con Dean Martin, Louis Armstrong e Danny Kaye. Tra i programmi televisivi in Italia Bonsoir Caterina (1961, che inaugurò la programmazione del secondo canale della Rai), Nata per la musica (1962), Studio Uno (1966), Bentornata Caterina (1969). Riscoperta nell’estate del 2021 grazie al remix del suo brano del 1959 Bongo cha cha cha realizzato dai deejay inglesi Goodboys e diventato un successo mondiale (quasi due miliardi di visualizzazioni su TikTok). Il brano era già apparso nel 2019 nella colonna sonora di Spider-Man: far from home.
Vita Settima generazione di una famiglia di artisti italiani tra avanspettacolo, circo e mimo. Il padre Giuseppe, originario della provincia di Frosinone, era fisarmonicista. La madre Maria Siri attrice, ballerina, musicista (suonava 33 strumenti), comica e parente del futuro cardinale Giuseppe Siri (1906-1989). Tre fratelli, uno dei quali, Silvio Francesco (1927-2000), intraprenderà la carriera artistica • «Per me c’era solo la mamma, volevo assolutamente imitarla. Volevo diventare quello che era la mia mamma: Maria Valente, una delle più grandi artiste comiche e musicali che ho mai visto in vita mia. Non perché è la mamma, ma da artista ad artista. Mi ha insegnato la cosa più importante: stare su un palcoscenico. Ho capito, quando ho voluto fare questo mestiere, che una seconda Maria Valente non era possibile. Ce n’era solo una, e io ho dovuto fare completamente un’altra cosa. Son diventata cantante, l’unica cosa che la mamma non sapeva fare» (a Enzo Biagi nel 1983) • «Caterina debutta in scena a cinque anni. A tredici – con la famiglia che lavora in Germania – si ritrova in mezzo alla guerra, durante l’assalto dell’esercito sovietico alla città di Breslavia, allora sotto i nazisti: “Fu la cosa più crudele che abbia mai visto – raccontò Caterina –. Cercammo di tirare fuori le persone dalle macerie. Ma avevamo solo pezzi in mano, un braccio, una gamba, un busto senza testa. È stato un inferno”. Dopo l’inferno, la Valente ha cantato 1.800 canzoni incise in 12 lingue diverse (Guinness dei primati), ha venduto oltre 18 milioni di dischi nel pianeta ed è stata definita da Mina la “maestra: musicista pazzesca e, come padronanza di voce, la più forte”, e da Dean Martin “la ragazza più talentuosa del mondo”» (Chiara Di Clemente) • «Il successo internazionale arriva nel 1955 con un classico latino-americano: Malaguena di Ernesto Lecuona. La Valente racconta con humor il retroscena di quella incisione; Werner Muller, il direttore di orchestra, non era mai soddisfatto della sua voce (allora si registrava in diretta: cantante e orchestra), l’avrebbe voluta più fluttuante, sognante, ma anche con una forte presenza. Alla fine, il colpo di genio: far cantare Caterina nella toilette delle signore, dove la voce, grazie ai rivestimenti di marmo rosa, assunse un effetto eco naturale» (AdnKrons) • «È stata forse la prima italiana a diventare protagonista nella tv americana: dodici volte ospite del leggendario Perry Como e poi, a turno, di Ella Fitzgerald, Danny Kaye, Bing Crosby e persino Dean Martin nel suo memorabile show sulla Nbc. Una stella mondiale con numeri impressionati. Nel 1969 un suo concerto registrato in Germania per la Cbs (Caterina from Heidelberg) è stato visto da più di 50 milioni di americani. E in Italia? Nel 1961 ha inaugurato il Secondo Programma (ossia Raidue) con le sei puntate di Bonsoir Caterina e, tra l’altro, in Un’ora con Caterina Valente ha duettato pure con Mina. Poi, questa stella italiana che rimaneva sempre meno in Italia, ha fatto tournée dal Giappone al Sudafrica, ha festeggiato i cinquant’anni di carriera con Paul Anka alla tv tedesca, è stata invitata da Johnny Dorelli in varietà Mediaset di metà anni Ottanta. Poi le sue apparizioni si fanno sempre più rare mentre lei divide la propria vita tra Lugano e gli Usa senza puntare mai su quella calamita di consenso che è la nostalgia canaglia. Ma in Italia quest’artista dalla voce squillante e dall’indubbio talento di performer non ha avuto quel rimbalzo di popolarità che di solito spetta a chi ha costellato la propria storia di successi in giro per il mondo. Di certo un po’ dipende dalla sua riservatezza» (Paolo Giordano) • «È stata la maggior influenza di Mina. Curiosamente, da molti anni vivono e risiedono a Lugano, abitando a pochi chilometri una dall’altra. Con la differenza che l’ottantunenne Mina è più attiva che mai, mentre la Valente è stata dimenticata da tutti. Si badi, in Italia. Già, perché questa meravigliosa cantante è tutt’oggi venerata in Francia, Germania, Spagna, Giappone, nord Europa e Stati Uniti, mentre in Italia tv e media in generale non si sono più occupati di lei» (Dario Salvatori) • «Ma Caterina Valente, che io chiamo maestra, è una musicista pazzesca. Pensa che ha inciso un disco come chitarrista addirittura con Chet Baker, figurati. E come voce, come padronanza rimane la più forte» (Mina) • «Osannata dai grandi jazzisti, ha saputo affrontare i più disparati stili musicali, passando dalla canzonetta al jazz, dal twist alla bossanova, dalle canzoni sudamericane alle più struggenti chanson francesi, fino a toccare perfino la canzone napoletana. Un repertorio sconfinato, di cui oggi resta purtroppo ben poco nella memoria. Da noi la ricordiamo per la sua interpretazione di Personalità, reinterpretata in seguito da Mina e da Adriano Celentano. Ma anche Till, Ciao, Precipitevolissimevolmente, Nessuno al mondo» (Sal Feo) • Nominata ai Grammy come miglior cantante femminile, insignita del Grand Prix du Disque in Francia, del Premio della Critica discografica in Italia, della Croce al Merito in Germania e Francia. Ha partecipato, sia come ospite che come conduttrice, a oltre mille varietà televisivi in tutto il mondo • Nel 1986 è stata inserita nel Guinness dei Primati per essere l’artista femminile di maggior successo in Europa, con più di 1.350 brani registrati • Il 45 giri di Bongo cha cha cha (sul lato B c’era Guardando le stelle) venne pubblicato nel 1959 ed è stato il primo singolo del secondo album di Caterina Valente chiamato Personalità. Scritta da Ralf Arnie, Ernst Bader, Werner Muller e Giuseppe Perotti, la canzone è uno dei primi esempi di cha cha cha importato in Europa dall’America Latina • «Conoscevate Caterina Valente? “Avevo ascoltato un suo brano in una compilation di successi in un cd di mio padre, per questo quando gli ho fatto ascoltare la nostra versione di Bongo cha cha cha lui l’ha riconosciuta subito, è proprio un fatto generazionale, è rimasto molto colpito dalla nostra scelta, credo che in quel momento si sia sentito molto orgoglioso di me”» (il dj Joshua Grimmett dei Goodboys a Carlo Moretti) • «Fosse stato per Caterina Valente, i TikToker di tutto il mondo potevano anche scordarsi di ballare il Bongo Cha-Cha-Cha. Sulla sua pagina Facebook si scopre, infatti, che la novantenne interprete del tormentone planetario dell’estate non aveva alcuna intenzione di approvare il remix del suo pezzo realizzato dai Goodboys» (Andrea Palazzo) • «“La vecchiaia non è roba da codardi”: rubando la battuta a Bette Davis (o era Mae West?), Caterina Valente scherzava con la stampa austriaca alla viglia dei 90 anni compiuti il 14 gennaio 2021: le foto che la ritraggono oggi ce la restituiscono bellissima come da ragazza, i capelli corti bianchi al posto dei capelli corti neri, lo stesso sorriso aperto e dolcemente pieno d’ironia, gli stessi lineamenti perfetti del volto e lo stesso fisico minuto che ne avevano fatto una Audrey Hepburn ante litteram» (Chiara Di Clemente).
Amori Dal 1952 al 1971 sposata al giocoliere tedesco Erik Van Aro (nome d’arte di Gerd Eric Horst Scholz), da cui ha avuto un figlio, Eric (1958), anche lui cantante. Secondo matrimonio dal 1972 al 1980 con il pianista britannico Roy Budd, da cui ha avuto il secondo figlio, Alexander (1974).