Corriere della Sera, 6 febbraio 2022
Come spende i suoi miliardi Melinda Gates
Il club delle prime mogli del settore tech si arricchisce – letteralmente – di una nuova socia, Melinda French Gates, che si costruisce una nuova vita, con una nuova strategia. A sei mesi esatti dal divorzio da Bill (erano sposati dal 1994) ha preso una decisione drastica, ma non del tutto inaspettata, sul suo futuro nel settore della filantropia: French Gates, che è co-fondatrice della Bill and Melinda Gates Foundation, non convoglierà più la maggior parte della sua ricchezza nell’organizzazione: dei circa 60 miliardi di dollari del suo patrimonio (la metà di quello del marito), ne indirizzerà 15 alla fondazione Gates, ma ha deciso di avere mano libera per altre iniziative. L’anno scorso pareva che alla fine del matrimonio non sarebbe seguita la fine della partnership benefica, «Bill and Melinda» erano co-presidenti e sembravano intenzionati a lavorare insieme anche da divorziati. Ma le differenze di visione strategica dei due sembrano essere tali da portare alla nascita di progetti di Melinda French Gates come «solista».
«Riconosco l’assurdità di tanta ricchezza concentrata nelle mani di una sola persona, e credo che l’unica cosa responsabile da fare con una fortuna di queste dimensioni sia regalarla, nel modo più ponderato possibile, e con il massimo impatto possibile – ha scritto French Gates in una lettera aperta al Giving Pledge, il progetto lanciato dodici anni fa da lei, dall’ex marito e da Warren Buffett, che vede alcune tra le persone più ricche del mondo impegnate a lasciare tutto o quasi il loro patrimonio in beneficenza – L’obiettivo finale di qualsiasi filantropo dovrebbe essere quello di rendere obsoleta la necessità della filantropia. È importante riconoscere che regalare soldi dei quali la tua famiglia non avrà mai bisogno non è un atto particolarmente nobile. Non c’è dubbio nella mia mente che il vero standard di generosità è quello delle persone che donano anche quando donare significa doversi privare di qualcosa. Ecco perché mi impegno a fare di più che firmare assegni. Dedicherò il mio tempo, le mie energie e i miei sforzi al lavoro per combattere la povertà e promuovere l’uguaglianza – per le donne, le ragazze e altri gruppi emarginati – negli Stati Uniti e in tutto il mondo».
Il dopo Bill
«Riconosco l’assurdità di tanta ricchezza concentrata nella mani di una sola persona»
Nel 2015, French Gates ha fondato Pivotal Ventures, una società di «investimento e incubazione» per promuovere il progresso sociale e professionale per le donne: è possibile che i miliardi negati alla Fondazione Gates finiranno nelle casse di Pivotal. Non sarebbe la prima volta che un divorzio plurimiliardario del settore tech cambia gli scenari della filantropia: se French Gates stacca parte del patrimonio dalle priorità decise con Bill, alle quali lui tiene moltissimo (lotta alla malaria, cause ambientali), Mackenzie Scott ex moglie di Jeff Bezos (1993-2019), terza donna più ricca del mondo con un patrimonio di circa 60 miliardi di dollari (a seconda del valore delle azioni Amazon), ha aderito al Giving Pledge, ha garantito che donerà tutto in beneficenza e si è risposata con l’insegnante di scienze dei figli. Anche Laurene Powell Jobs, vedova di Steve, meno ricca di French Gates e di Scott con un patrimonio di «soli» 18 miliardi di dollari, ne ha già impegnati 3,5 per la salvaguardia dell’ambiente e ha garantito che la sua fortuna «finisce con me, se avrò abbastanza tempo», altrimenti toccherà ai figli donarla a buone cause ambientali e sociali.
È un caso a parte quello di Talulah Riley, attrice inglese che è stata sposata due volte con Elon Musk, per poi divorziare due volte. Anche se Musk con un patrimonio di 232 miliardi di dollari è non solo l’uomo più ricco del 2021 ma è il più ricco della Storia, Riley ha ottenuto 20 milioni di dollari (subendo anche le lamentele di Musk che ha detto d’aver speso troppo in avvocati).