la Repubblica, 6 febbraio 2022
I 70 anni di regno di Elisabetta
«Oh, allora io non conto!», scherzava ieri – all’assistente che l’avvertiva della torta girata per i fotografi – la sovrana più longeva della storia e d’Inghilterra, che si avvicina al record di Luigi XIV (72 anni e 110 giorni), che ha visto passare 14 primi ministri britannici (il primo Winston Churchill, l’ultimo, per ora, il suo presunto erede Boris Johnson). E che oggi, a 95 anni, ne compie ufficialmente 70 sul trono. Quando, il 6 febbraio 1952, re Giorgio VI morì e la 25enne “Lilibet” – come era soprannominata – era lontana oltre 10mila chilometri dall’adorato padre, in Kenya con il marito Filippo. Per diventare, in attesa dell’incoronazione un rispettoso anno e mezzo dopo e grazie all’abdicazione di suo zio, simpatizzante nazista, il re Edoardo VIII, la leggendaria Elisabetta II. No, è tutto il resto che non conta. Anche perché Elisabetta II ha già vissuto un giubileo spiacevole. Era quello di “Rubino” del 1992 e in quell’occasione la regina citò l’«annus horribilis», nel suo amato latino come si firma: l’incendio del castello di Windsor, tre matrimoni dei suoi figli in pezzi, tra cui quello tra il figlio maggiore ed erede al trono Carlo e Diana e il terzogenito defenestrato Andrea con Sarah Ferguson, e poi l’esplosiva biografia di “Lady D”, che affondò la reputazione dei Windsor. E allontanò la veneratissima Elisabetta per la prima volta dal popolo, prima della mediazione dell’allora premier laburista Tony Blair, che tuttavia per questo la sovrana non ha mai sopportato più di tanto, negandogli il titolo di Sir fino all’ultimo. E dunque, stavolta il resto non importa. Nemmeno che il suo figlio prediletto, il principe Andrea, che ha il titolo di duca di York come Giorgio VI, sia sprofondato nella vergogna per le accuse di violenza sessuale dell’allora minorenne Virginia Roberts Giuffre. Una causa civile che, con Andrea che potrebbe testimoniare già in marzo, secondo la stampa britannica, potrebbe macchiare le celebrazioni del Giubileo di Platino di Elisabetta, che dureranno fino a giugno, tra interminabili parate, falò, concerti, quattro giorni di festa nazionale, 60mila nuovi alberi piantati, gli aerei della RAF dal balcone di Buckingham Palace (ci saranno il nipote, principe Harry e sua moglie Meghan, che ormai vivono in California?) e un nuovo pudding in suo onore. Per questo, Elisabetta, gli eredi Carlo e William e il resto della famiglia non hanno esitato a defenestrare Andrea, cancellato anche per questa storica occasione. La festa dei 70 anni al potere della regina viene prima di ogni cosa. E Elisabetta la usa per fare ai suoi sudditi una richiesta che ha il sapore di una rivoluzione: «Quando Carlo sarà re so che darete a lui e a sua moglie Camilla lo stesso supporto che avete dato a me. Ed è il mio più sincero desiderio che Camilla sia chiamata “regina consorte” mentre continuerà ad assolvere in maniera fedele al suo ruolo pubblico». Parole che legittimano una volta per tutte l’ex amante rivale di Diana, diventata sposa fedele e duchessa di Cornovaglia. The show must go on. In questo modo Elisabetta ha inaugurato le celebrazioni del Giubileo. Certo con un bastone, certo un po’ rattrappita nei suoi recenti malanni, certo con moderazione. Perché comunque oggi, il cosiddetto “Accession Day”, è anche l’anniversario della morte del padre. Ma ieri, con indosso i gioielli che le regalò proprio Giorgio VI per il suo diciottesimo compleanno, il sorriso della regina splendeva come sempre e lei era «in forma smagliante» stando agli ospiti. Elisabetta ha ricevuto alcuni cittadini di Sandringham, la residenza reale dove si è rifugiata per stare nel cottage di suo marito Filippo, che adorava il luogo perché «il mare è più vicino». Un mare di recente tempestoso per i Windsor. La regina, vestita di azzurro chiaro, ha tagliato la torta con l’emblema del Giubileo di Platino, ha iniziato a leggere la valanga di lettere e regali arrivati, salutato uno dei suoi adorati cani corgi. E poi ha preso in mano il ventaglio per il Giubileo d’oro della Regina Vittoria: «Ancora funziona! Non è straordinario?». Sì, straordinaria come Elisabetta II.