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 2022  febbraio 05 Sabato calendario

Parla Gene Yoon, il signor Fila

Il 2021 è stato l’anno della festa e dell’heritage, il 110° compleanno di un’azienda unica, la Fila: partita da Coggiola (un borgo sulle colline del Biellese) e dai tessuti è passata prima alla biancheria e poi all’abbigliamento sportivo, una lunga marcia che ha portato alla nascita di un marchio globale. Il successo nel mondo arriva negli anni Settanta grazie alla creatività di Pierluigi Rolando, il designer visionario (più conosciuto all’estero che in Italia: siamo fatti così) che trasformò il tennis (sport tradizionalmente all-white e nel quale lui portò la rivoluzione del colore, trasferita poi a tanti altri sport). 
Il 2022 è l’anno dell’innovazione e della creatività, tra nuove collezioni e nuove idee, come spiega Gene Yoon, presidente e patron della Fila (l’azienda biellese è diventata di fatto coreana nel 2007). Tenendo nel cuore il passato dei grandi atleti che vestivano Fila: Björn Borg (che vestito Fila sconfisse John McEnroe in Sergio Tacchini a Wimbledon nel 1978), Boris Becker, Adriano Panatta, Reinhold Messner, Ingemar Stenmark, Alberto Tomba, Grant Hill. 
In che modo innovazione e creatività si migliorano a vicenda? 
«Siamo infinitamente ispirati da Pierluigi Rolando, il primo direttore creativo del marchio, che era un vero visionario. Il suo lavoro ha consolidato lo status di Fila come innovatore e ha gettato le basi per far diventare il marchio un’icona globale nello sport e nello stile. Pierluigi ci ricorda che non ci sono limiti a ciò che possiamo creare e che la creatività porta sempre all’innovazione». 
Pochi marchi al mondo hanno un patrimonio storico come quello di Fila: ma quali sono i prossimi passi per l’azienda? 
«Il 110° anniversario di Fila l’abbiamo orgogliosamente commemorato, un traguardo festeggiato con una serie di prodotti in edizione speciale, e collaborazioni con partner che hanno incarnato il vero spirito italiano. I clienti abbracciano Fila per la nostra eredità storica e per il modo in cui essa si traduce nel panorama della moda di oggi. Continueremo ad attingere ai nostri vasti archivi per progetti e collaborazioni che ci consentiranno di connetterci con nuovi pubblici e nuove comunità. Guardando al futuro, lavoreremo anche per sviluppare esperienze di consumo uniche e coerenti in tutti i mercati a livello globale. La priorità è la crescita sostenibile a lungo termine». 
Come? 
«Sfruttando le opportunità digitali per interagire con il marchio e continuare a stabilire Fila come un attore chiave nello spazio delle prestazioni sportive: ciò è profondamente radicato nel nostro dna». 
La sostenibilità è un tema decisivo del 2022: qual è la sua strategia? 
«In Fila prendiamo questo argomento molto seriamente: è la priorità. Mentre costruiamo la nostra ambizione di sostenibilità a medio e lungo termine, abbiamo integrato gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) delle Nazioni Unite nello sviluppo della nostra strategia a lungo termine. È un piano solido e realistico: facciamo ogni sforzo per prendere decisioni nel quotidiano che migliorino le pratiche sostenibili all’interno dell’organizzazione». 
Quali sono i valori di Fila? 
«Lo spirito di innovazione guida il marchio. La nostra evoluzione è stata alimentata dalla creatività nel design e dall’impegno per prestazioni, stile e qualità». 
Le collaborazioni con Fendi, Acqua di Parma e Y Project sono tra le ultime che avete realizzato, con grande visibilità: come sono nate? Avete in programma altre collaborazioni in futuro? 
«Il mondo della moda ha abbracciato Fila in questi ultimi anni soprattutto perché l’abbigliamento sportivo e l’influenza di sport come il tennis hanno ispirato le tendenze delle passerelle. Collaborazioni come Fendi e Y/Project sono state entrambe inaspettate, opportunità per Fila di ottenere visibilità globale nel mondo della moda. Molti di questi marchi sono venuti per primi da noi, non siamo andati noi da loro. Acqua di Parma è stata una scelta naturale, un altro simbolo dell’eccellenza, dell’artigianato e dello stile italiani, e la collaborazione è stata una celebrazione delle comuni radici. Il futuro riserva nuove ed entusiasmanti collaborazioni non solo nella moda e nello streetwear, ma in altri spazi sorprendenti, mentre continuiamo a cercare partner in linea con i nostri obiettivi».