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 2022  febbraio 05 Sabato calendario

Amadeus Quater?

 Mattarella bis chiama Amadeus ter: «Mi ha telefonato il presidente: mi ha detto che ha seguito il Festival, si è complimentato per lo spettacolo e ha ringraziato per l’omaggio che l’ha commosso». È la consacrazione definitiva del conduttore a cui a questo punto manca solo la chiamata del Papa.
È il Festival di Amadeus. I numeri dell’Auditel stanno regalando il miglior Sanremo che il conduttore si potesse augurare. Dopo le prime tre serate l’edizione 2022 è la più seguita dal 1997 a oggi con quasi il 55% di share medio. Percentuali vecchie di 25 anni, quando davvero il mondo della tv era un’altra cosa. Quindi anche se manca ancora la proclamazione del vincitore già si ragiona sul futuro. E l’ipotesi sul piatto sembra essere solo una. Naturale che la Rai si prepari a chiedere un quarto mandato al conduttore. Il direttore di Rai1 Stefano Coletta conferma: «A parte me, anche l’ad Fuortes sta riflettendo sulla ovvia possibilità che Amadeus continui questo viaggio. Perché no? Ne parleremo immediatamente a fine Festival. Ribadisco che il lavoro straordinario della direzione artistica ha creato un nuovo codice per Sanremo e quindi penso che sarà inevitabile». Il conduttore sceglie la linea diplomatica: «Prima c’è da finire questo, perché siamo a partita in corso. Poi avremo modo di incontrarci e parlare. Sarebbe prematuro e inopportuno sia il sì che il no».
L’anno scorso il conduttore era stato categorico: è il mio ultimo Sanremo. Ma poi sappiamo come è andata. E in tanti sono pronti a scommettere che ci sarà di nuovo lui che con il suo successo si è infilato nella strada senza uscita che lo porterebbe per la quarta volta consecutiva in Liguria. Sarebbe un mezzo record, perché la quaterna non esce sulla ruota di Sanremo da anni: bisogna risalire con Baudo al lustro 1992-1996 per trovare chi ha fatto meglio.
Questo è il Festival che colloca Amadeus nell’Olimpo dei conduttori. In molti sostenevano che il merito dei successi precedenti fosse tutto nell’estro di Fiorello che si era speso per tutte le 10 serate dei Festival 2020 e 2021. Ovvio che Fiorello è un trascinatore, ma Amadeus ha dimostrato di saper camminare (anzi correre) da solo, ha fatto vedere di saper reggere sulle sue sole spalle tutto il peso della più importante manifestazione televisiva italiana, puntando su pochi e scelti ospiti (Fiorello, Zalone, Cremonini), selezionando canzoni (25 sono comunque troppe, se ne potrebbero tagliare un po’) che sono in sintonia con i gusti contemporanei, mescolando con l’abilità dell’alchimista generi e generazioni diverse (i giovanissimi Sangiovanni, Aka 7even, Ditonellapiaga e la categoria The Voice Over con Morandi, Zanicchi, Rettore e Ranieri). Con umiltà e autoironia Amadeus si è sempre messo a disposizione dei suoi ospiti. Si è fatto prendere in giro da Fiorello, si è fatto sfottere da Checco Zalone, non ha fatto un piega alle ironie di Drusilla Foer.
Questa edizione è riuscita anche nel miracolo psicologico di annullare le incertezze di quella scorsa, quando tutti pensavano che la clausura da pandemia portasse più spettatori al Festival (invece è successo l’esatto contrario). Ormai si parla comunque di tre edizioni di grande successo. Miracolo di Amedeo Sebastiani, quello che Zalone ha ringraziato a nome di tutti gli italiani: «Tu Amadeus ci fai sentire dei geni». Lui al solito abbozza, sorride, ma chiamalo scemo...