Corriere della Sera, 5 febbraio 2022
Come funzionano gli antivirali
I nomi sono, come sempre, degli scioglilingua: Paxlovid, Molnupiravir, Remdesivir. La loro funzione però è molto semplice: combattere il Covid (e auspicabilmente le sue varianti) nelle prime fasi dell’infezione evitando forme di aggravamento.
Tutti e tre sono farmaci antivirali. I primi due hanno una peculiarità in più, rispetto a Remdesivir, altro antivirale prodotto da Gilead: Remdesivir si somministra per via endovenosa. Paxlovid (Pfizer) e Molnupiravir (Merck) sono pillole e quindi si possono prendere per bocca.
La distribuzione alle Regioni e alle Province autonome delle prime 11.200 dosi del Paxlovid, la pillola anti Covid di Pfizer, è cominciata oggi. Il primo paziente in Italia curato con la pillola è un uomo di 54 anni, con malattia cardiovascolare e Covid-19, sintomatico da 3 giorni ricoverato all’Istituto Spallanzani.
Con l’aiuto di Gianni Sava, professore all’Università di Trieste e membro della Società italiana di farmacologia (Sif) cerchiamo di capire meglio come funzionano.
1Che cos’è Paxlovid?
Paxlovid è raccomandato per la terapia di Covid-19 negli adulti che non richiedono ossigeno supplementare e presentano un aumentato rischio di malattia grave.
2 Da cosa è composto?
È costituito da due principi attivi (PF-07321332 e ritonavir) contenuti in due compresse diverse, che devono essere assunte insieme, due volte al giorno. Il primo principio attivo agisce riducendo la capacità del Sars-CoV-2 di replicarsi.
Il secondo, invece, serve a prolungare l’azione del primo, così da consentirgli di rimanere più a lungo nell’organismo.
3 Quando va assunto?
Affinché sia efficace, Paxlovid deve essere somministrato il prima possibile e comunque entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi.
I risultati di uno studio su 2.246 pazienti ad alto rischio pubblicati da Pfizer mostrano un’efficacia dell’89 per cento nel prevenire il ricovero in ospedale e la morte.
4 E gli altri due antivirali?
Il farmaco Remdesivir è indicato nel «trattamento del Covid-19 negli adulti non ospedalizzati e non in ossigenoterapia con insorgenza di sintomi da non oltre 7 giorni e in presenza di condizioni cliniche predisponenti che rappresentino dei fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 grave.
La durata del trattamento, che consiste in una somministrazione endovenosa, è di 3 giorni.
Molnupiravir di Merck & Co è autorizzato per il «trattamento dei pazienti Covid-19 non ricoverati con recente insorgenza di malattia da lieve a moderata e con condizioni cliniche sottostanti che possono rappresentare fattori di rischio specifici per lo sviluppo di Covid-19 grave».
È un antivirale orale che deve essere assunto in caso di positività al Covid entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il trattamento dura 5 giorni e consiste in 4 capsule (800 mg totali) da prendersi due volte al giorno. Previene le ospedalizzazioni.
5Qual è il loro meccanismo di azione?
Gli antivirali agiscono all’interno della cellula in cui il virus è entrato e tenta di replicarsi per moltiplicare se stesso, portando quindi a morte la cellula e scatenando tutte le risposte patologiche che ne conseguono. I tre approvati agiscono con modalità diverse: qualcuno e impedendo che l’Rna appena entrato venga preso e trasformato in quello nei messaggi che deve dare. Qualcun altro lo fa invece impedendo che una proteina importante vada a favorire la maturazione di tutte le proteine che devono poi essere prodotte dal virus.
6 Sono sicuri?
Remdesivir ha una sua sicurezza,perché è usato da tanto tempo e quindi è stato possibile gestirlo di più. Molnupiravir è una variazione di Remdesivir, perché il principio di azione è più o meno lo stesso. Però è un po’ più moderno e al momento ha una sua sicurezza sufficiente.
Paxlovid è il più nuovo di tutti e quindi la sua sicurezza noi la dobbiamo basare esclusivamente sugli studi clinici che sono stati fatti.
7Possono dare effetti collaterali?
Queste molecole sono costruite per contrastare delle strutture che sono proprietà del virus, non delle cellule umane. Quindi in teoria effetti collaterali non c’è ne dovrebbero essere. Però questo non vuol dire che non ci siano altri tipi di interazione. Da quanto è descritto finora nella letteratura scientifica, gli eventi avversi sono quelli comuni (disturbi del gusto diarrea e vomito) per lo più di lieve intensità.
8 Chi li distribuisce? E a quale costo?
La distribuzione viene fatta dalla Struttura Commissariale alle Regioni e per la sua prescrizione è previsto l’utilizzo di un Registro di monitoraggio che sarà presto accessibile online sul sito della stessa Aifa. Al paziente non dovrebbe costare nulla.
9 Sostituiscono il vaccino?
Per persone considerate a rischio, i farmaci antivirali possono offrire un’arma in più. Non sono alternativi alla vaccinazione
10 Li può prendere chi è già vaccinato?
Assolutamente sì, non c’è nessun tipo di interazione tra di loro.
11Quali vantaggi offrono?
Possono aiutare a evitare forme di aggravamento.
12 Funzionano anche contro le varianti?
In teoria nessuno dei tre dovrebbe avere variazioni di effetto, in funzione di una variante. Secondo l’ultimo Report di Aifa «Monitoraggio antivirali per Covid-19» (26-27 gennaio 2022) sono 80.717, i pazienti ospedalizzati trattati con Remdesivir (1.439 non ospedalizzati) e 2.662 quelli curati con Molnupiravir (non ospedalizzati).
13 Qual è il costo di mercato?
Negli Usa, è di 700 dollari per un ciclo di Molnupiravir o di Paxlovid. Remdesivir invece costa 2.340 dollari a ciclo.