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 2022  febbraio 05 Sabato calendario

Periscopio

Una ricerca serissima ha accertato che il 97% di proposte di acquisto fatte da Amazon senza richiesta, con il trasportatore che suona alla porta, vengono accettate. Vuol dire che Amazon sa tutto di noi, appunto anche di che cosa abbiamo bisogno e che fa arrivare anche senza ordine. Soltanto il 3% dell’offerta non richiesta, viene respinto. Paolo Panerai. (ItaliaOggi).

Devo ammettere che non credevo che Agamben e Cacciari sarebbero arrivati a questi livelli di stupidità. Li consideravo entrambi abbastanza scaltri da non cadere nella trappola della propria logica. E invece in questa occasione hanno rivelato l’inconsistenza della loro stessa attitudine filosofica. Alfonso Belardinelli (Nicola Mirenzi). Huffington Post.
Pier Ferdinando Casini, figlio del segretario bolognese dello scudocrociato, cresciuto nella grande Sagrestia nazionale, lanciato alla Camera a soli 27 anni: poi una vita trascorsa un po’ nel centrosinistra, un po’ nel centrodestra. Talento, più astuzia: seduttore politico seriale. Il Cavaliere tuonò: «Casini Presidente? Mai! È uno che tradisce». In realtà fedele solo al proprio passato, al punto di abitare in piazza del Gesù, di fronte al vecchio palazzo rococò che fu la sede storica della Dc. Fabrizio Roncone. Corsera.

Fratelli d’Italia è l’unico partito del cdx che cresce nel Paese e la Lega ci governa assieme a livello locale. Il cdx ha rivendicato di avere le carte per dare i nomi e per eleggere un candidato di area. E al centro di tutto si è messo Salvini come kingmaker. Ma alla fine è stato rieletto un presidente che viene dal Pd. Giovanni Orsina, direttore School of Government della Luiss di Roma. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Non si può negare la convinzione del centro-destra, di avere il primato fra gli elettori italiani. Prima della recita funebre meloniana, al cdx compatto si contrapponeva un fronte progressista spappolato. Restano per ora sospesi i milioni, di antichi elettori di Berlusconi che si sono allontanati preferendo il grillismo e l’astensione. Marco Bertoncini. ItaliaOggi.
Sergio Mattarella ha riportato la centralità della politica in anni di avvelenata antipolitica. Ha riportato la buona educazione in anni di volgarità. Ha riportato il senso dello Stato in anni di becero populismo. Ha riportato il dialogo in anni di risse continue; il rispetto dell’altro in anni di odio, di rancore, di livore, di cattiverie. È stato il garante della Costituzione e del parlamento in anni di una follia spacciata per democrazia diretta. È stato, per tutti gli italiani, una presenza rassicurante. Non serviva un tribuno, serviva una persona perbene con cultura politica. E non è un caso che una persona così venga dalla Prima Repubblica. Dalla Democrazia Cristiana ma più in generale da quel mondo dei vecchi partiti – anche il Pci, il Psi e gli altri – frettolosamente spazzati via da una furia iconoclasta in una stagione in cui ipocriti moralisti hanno preteso di dividere il Paese – ma più in generale l’umanità – in onesti e disonesti, naturalmente autoproclamandosi appartenenti alla prima categoria. Michele Brambilla. QN.

La scelta virtuosa di Ita, che è stata fatta prima di tutto dal governo Draghi e poi da me e i miei collaboratori, era di costituire una newco che avesse a fondamento certo un nuovo contratto di lavoro ma soprattutto non avesse legami col passato; quindi, che potesse liberarsi di tutti quei condizionamenti di cui neanche le gestioni privatistiche dell’Alitalia erano riuscite a liberarsi. Perché si è sempre deciso di andare in continuità con un passato disastroso. Alfredo Altavilla ex braccio destro di Sergio Marchionne nel salvataggio della Fiat, oggi presidente di Ita. (ItaliaOggi).
Tutto si tiene, destra e sinistra, suprematismo bianco e populismo, razzismo e controcultura, per esempio in fatto di misure sanitarie in tempo di Covid 19 (ma non solo): Piers Corbyn (fratello dell’ex leader del partito laburista Jeremy Corbyn) spiega al Guardian che «siamo di fronte a una semplice influenza, e quindi le chiusure e tutto quello che comportano sono ingiustificabili». Diego Gabutti. ItaliaOggi.

Senza Londra, l’Europa non ha una vera e propria capitale. Bruxelles fu scelta perché non era né tedesca né francese, ma era in mezzo ai due grandi Paesi e contaminata da entrambe le culture, quella di Carlo V (che vi risiedette) e quella di Francesco I (che tentò di conquistarla). Ma Bruxelles sta all’Europa come Bonn (definita da John le Carré «grande un terzo del cimitero di Chicago, ma molto più triste») stava alla Germania federale. Aldo Cazzullo. Corsera.
Sui Balcani, a cui anche il Vaticano guarda con interesse per la presenza di tante comunità religiose, andrebbe riattivato un Segretariato, voluto con lungimiranza dal governo Berlusconi, magari coinvolgendo una personalità carismatica e riconosciuta capace di coniugare energia con geopolitica. Sarebbe per Roma una grande opportunità ma Draghi assomiglia a papa Bergoglio quando la domenica apre la finestra e comunica urbi et orbi qualche decisione improvvisa e non concordata. Draghi, come il Pontefice, non ama consultarsi con nessuno, neppure con i capi delegazione dei partiti nel suo governo (Gelmini, Patuanelli, Franceschini Giorgetti, Speranza, Bonetti ) anche se, a differenza del favelloso Francesco, parla poco e non esterna pubblicamente. Luigi Bisignani. Il Tempo.

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L’unica volta in cui ho cercato di avere un orto, è stato nel 2005, in Monferrato. Già lo zappare pochi metri quadri di terra spezzò la mia schiena di milanese. Sotto agli occhi curiosi dei bambini deposi le patate, e seminai insalate e pomodori. Ora si trattava di aspettare. I bambini ogni giorno esaminavano l’orto brullo, evidentemente dubbiosi. Finalmente timidi germogli spuntarono dalla terra. Disposi un sistema di irrigazione automatico per quando eravamo a Milano, e naturalmente esclusi ogni prodotto chimico. Le piantine crescevano, ma non appena si formò qualcosa di simile a un piccolo pomodoro scoprii l’esistenza dei parassiti. Il nostro orto ci regalò qualche ortaggio rachitico, fino a che, d’estate, una grave siccità non ci costrinse a sospendere l’irrigazione. Pochi giorni, e ogni pianta bruciò sotto al sole. Solo a fine settembre mi ricordai delle patate. Quelle, nascoste, umili, si erano salvate. Che occhi meravigliati avevano i bambini, mentre scavando le raccoglievamo (Chissà che gioia un tempo, ho pensato, trovare un po’ di quel pane, nel buio della terra). Marina Corradi. Avvenire.
Non è la morte che mi fa paura. È quello che si pensa di lei. Roberto Gervaso, scrittore.