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 2022  febbraio 04 Venerdì calendario

Davigo vuole un processo a porte aperte ma il gup dice no

“Questa vicenda è di interesse pubblico e siccome io non ho nulla da nascondere, pretendo l’udienza a porte aperte”. Così Piercamillo Davigo, ex magistrato ed ex componente del Consiglio superiore della magistratura, ieri a Brescia: aveva chiesto che fosse pubblica l’udienza preliminare iniziata per decidere se rinviarlo a giudizio per rivelazione di segreto d’ufficio. La Corte europea dei diritti dell’uomo si è espressa per l’udienza pubblica nel giudizio abbreviato: Davigo lo chiedeva, per estensione, anche in questo caso. La gup di Brescia Federica Brugnara ha detto no e ha respinto la richiesta. L’udienza è così iniziata, come di consueto, a porte chiuse: con l’interrogatorio, durato circa tre ore, del pm milanese Paolo Storari, accusato con Davigo di aver fatto uscire dalla Procura di Milano i verbali segreti degli interrogatori di Piero Amara, ex avvocato esterno dell’Eni, sulla cosiddetta loggia Ungheria. Il difensore di Storari, Paolo Della Sala, ha dichiarato di “non voler entrare nel merito dell’esame” del suo assistito e ha aggiunto soltanto di essere “molto lieto, come cittadino, dell’archiviazione a Brescia dell’ex procuratore Francesco Greco. Ma questa decisione”, ha aggiunto, “non interferisce in modo inevitabile con la posizione del mio assistito”. Nel decreto d’archiviazione per Greco, il giudice avanzava critiche ai comportamenti di Storari e Davigo nella vicenda dei verbali di Amara, resi tra il dicembre 2019 e il gennaio 2020 e poi, a inizio aprile, consegnati da Storari a Davigo. Il primo lamentava l’inerzia investigativa della sua Procura e si cautelava informandone Davigo. Questi aveva rassicurato il collega, sostenendo che non poteva esserci violazione del segreto investigativo informando un consigliere del Csm. Nei mesi seguenti, i verbali arrivavano poi per altre vie a due quotidiani e al consigliere Csm Nino Di Matteo. Lunedì 7 febbraio sarà interrogato Davigo, assistito dal legale Francesco Borasi. Subito dopo inizierà la discussione sulla richiesta di rinvio giudizio avanzata dalla Procura di Brescia. La gup ha intanto accolto la richiesta di essere parte civile nel processo presentata dal consigliere del Csm Sebastiano Ardita, assistito dall’avvocato Fabio Repici.