Corriere della Sera, 2 febbraio 2022
Biografia di Andrea Gottfried
Andrea Gottfried lo afferma senza pensarci troppo: tra un direttore d’orchestra e un manager di una multinazionale non esistono tante differenze. Si tratta spesso di gestire risorse, tempi e persone.
Nella sua carriera professionale Gottfried ha ricoperto entrambi i ruoli. Classe 1974, nasce con una forte passione per la musica classica, si laurea in direzione d’orchestra all’Università di Tel Aviv, ma a un certo punto decide di cambiare la sua vita e passare al lavoro in azienda: «Mi trovavo in un momento della mia vita in cui avevo bisogno di nuovi stimoli – racconta – e una persona a me cara, che all’epoca era manager in una multinazionale high-tech nel settore del gaming, trovò in me cose che io non avevo mai visto».
È il 2009 e, malgrado all’apparenza musica e management possano sembrare mondi distanti, l’impatto con la nuova realtà è meno traumatico di quanto si possa pensare. Col passare del tempo, però, le responsabilità aumentano e Gottfried si trova in una posizione troppo apicale per poter contare solo sulle competenze che in quel momento possiede. La sua decisione è quella di tornare nuovamente a studiare, iscrivendosi nel 2013 al Master in Business Administration presso Sda Bocconi School of Management.
Gottfried ha raccontato la sua storia di rigenerazione professionale nella seconda puntata di «Svolte» (online da ieri su Corriere.it), la web serie di Corriere della Sera e Sda Bocconi che indaga, attraverso 11 casi, il ruolo della formazione continua come motore di cambiamento per le persone, le aziende e la società. Insieme a lui, uno dei suoi docenti in Bocconi, il professor Mikkel Draebye, che ha spiegato quali nuove competenze ha acquisito Gottfried durante il percorso didattico intrapreso a quasi 40 anni: «I nostri corsi forniscono strumenti per ridurre il rischio delle startup e validare le idee di business abbastanza velocemente. – dice Draebye –. La tendenza è fare tante analisi sulla carta, ma la realtà è che serve un’interazione veloce con il mercato».
Queste nuove conoscenze portano Gottfried a creare, insieme ad alcuni compagni di corso, una startup che produce abbigliamento per animali: nello specifico, cappottini per cani fabbricati nel Comasco e venduti a New York. Nonostante l’idea commercialmente funzioni, il viaggio intrapreso da Gottfried lo riporta alla sua prima passione: «Dopo questo lungo percorso sono tornato al punto di partenza, per riprendere in mano la musica. Nel 2016 ho creato la startup multiculturale FuoriOpera, con la visione di riportare l’opera lirica tra la gente: fuori dai teatri, nelle piazze, nei cortili dei condomini. Lo facciamo per ridare alle persone un senso di appartenenza e identità nei confronti della musica classica». Un progetto che è cresciuto malgrado la pandemia (con un incremento del fatturato del 150% tra il 2018 e il 2020) e che è arrivato a coinvolgere oltre cento professionisti che hanno messo in scena circa 120 spettacoli realizzati con allestimenti flessibili.
Secondo Gottfried, però, FuoriOpera non dev’essere solo lirica e musica classica: il fondatore ha infatti avviato una serie di programmi che si occupano di progettazione culturale, dai bandi per il rilancio dei borghi italiani stabiliti dal Pnrr all’organizzazione di rassegne teatrali sul territorio nazionale.