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 2022  febbraio 01 Martedì calendario

Federica Brignone si racconta

PECHINO Federica Brignone, 19 vittorie in Coppa del Mondo, l’ultima domenica nel superG di Garmisch, come lei mai nessuna nella storia dello sci. Ai Giochi di Pechino arriva in forma strepitosa, la sua arma è la serenità ritrovata. 
Partiamo dal bronzo nel gigante di Pyeongchang: ricordi di quattro anni fa? 
«Ricordo la tensione per i rinvii per il maltempo: ho faticato a dormire. Una volta al cancelletto non credevo neanche che sarei riuscita a finire la prima manche». 
Saranno Olimpiadi blindate, come le affronta? 
«Dovremo convivere con le regole della bolla. Anche se non sono d’accordo, me la faccio passare. L’anno scorso ai Mondiali di Cortina volevo tornare a casa». 
Qual è la sua posizione sui vaccini? 
«Sono vaccinata, anche se non sono favorevole. Le Olimpiadi sono troppo importanti, quindi zero polemiche. Voglio andare in Cina soltanto per sciare e provare a vincere». 
Federica, ha ritrovato la serenità. Che cosa c’è dietro? 
«Ho chiesto aiuto perché gli errori non sono una sconfitta ma l’occasione per migliorarsi. L’anno scorso vivevo male quasi tutto, consumavo energie in cose inutili. Ho buttato via tante gare». 
A chi ha chiesto aiuto? 
«Innanzitutto a me stessa, perché se non vuoi cambiare non cambierai mai. Negli ultimi anni ho messo a fuoco quest’aspetto per aiutare l’atleta Federica, ma prima di tutto la persona. Mi segue un mental coach dal 2015. Poi ho fatto ipnosi». 
A cosa serve l’ipnosi? 
«Niente pendolino da film. Nelle sedute entri in trance e, tramite delle allegorie, l’inconscio fa dei lavori pazzeschi. In due parole non si può spiegare». 
La differenza la fa la testa? 
«Sì, nello sport conta quasi al 100%, tutte sciamo bene. Ma fra arrivare prima e trentesima è un discorso di equilibrio mentale. Il mental coach mi ha insegnato anche a sbattermene dei giudizi degli altri. Io avevo mille paranoie, appena sbagliavo una manche in allenamento dicevo: non ce la farò mai più!». 
Che cosa si prova in quei momenti? 
«Si entra in un tunnel buio, sono stata malissimo. Ricordo ogni momento della mia carriera: i numeri di pettorale, le emozioni, la neve. Però l’anno scorso ho rimosso quasi tutto per quanto è stato brutto. Non per i risultati, ma per come l’ho vissuto. A volte non avevo voglia di andare a fare le gare, pensavo di non riuscire a qualificarmi». 
Però è uscita dal tunnel. 
«Mettermi in discussione è il mio limite ma anche la mia forza. Servono volontà, sacrifici e determinazione per superare i dubbi. È come un castello di carte: se ne togli una può cadere tutto». 
Di quel castello suo fratello Davide è un pilastro, le ha fatto bene staccarsi dal gruppo élite della Nazionale? 
«Sì, sono molto più tranquilla. Cambiare ambiente mi ha aiutato, la scorsa estate avevo veramente poca voglia di riprendere a sciare. La libertà è stata positiva. Davide mi segue dal 2017, della famiglia era lui quello veramente forte ma è stato fermato dagli infortuni. Averlo accanto è una buona scelta: lo dicono i risultati». 
Sofia Goggia ha detto che i vostri rapporti sono cambiati: come? 
«Ah sì, ha detto così? Buon per lei. Per me non sono cambiati. Siamo due persone con caratteri opposti. Si può benissimo convivere, se c’è rispetto reciproco». 
E c’è questo rispetto? 
«Da parte mia sì, in questo momento anche di più. Bisogna togliersi il cappello davanti alle sue prestazioni, gliel’ho anche detto. È una grande atleta, poi il discorso umano è un’altra cosa». 
Federica è in prima linea per l’ambiente con il suo progetto «Traiettorie liquide», piccoli gesti quotidiani per sensibilizzare al rispetto del pianeta: da dove iniziamo? 
«La rivoluzione non serve. Basta un gesto per cambiare tantissimo, se lo facciamo tutti: non è possibile eliminare del tutto la plastica ma si può limitare. Bevete l’acqua del rubinetto! Io compro cose sfuse, e non spreco il cibo». 
Coppa del Mondo già vinta nel 2020, manca l’oro olimpico. Ci crede? 
«È il grande sogno. Sto bene, sono in forma. Speriamo di trovare gli ultimi tasselli del puzzle in Cina». 
Oltre lo sci, che cosa fa? 
«Medito. E leggo, l’ultimo libro è stato “Cambiare l’acqua ai fiori”. Mi sono riascoltata tutti gli audiolibri di Harry Potter, sono una fanatica della saga».