Il Post, 31 gennaio 2022
I giornali e il prezzo della carta
Qualche mese fa si è capito che la crisi delle forniture di materie prime che ha riguardato molti settori produttivi dopo la pandemia stava diventando un problema anche per l’editoria: aveva cominciato a mancare la carta per i libri. Ma la carenza riguarda anche i giornali, e questa settimana ne ha scritto il quotidiano Domani, che ha anche annunciato – con un articolo del suo direttore – di avere cambiato tipo di carta su cui è stampato il giornale, in conseguenza di questo.
«Qualche settimana fa ci arriva la comunicazione dello stampatore: la carta da 52 grammi è finita. Non è questione di prezzo, non esiste più. Resta una sola alternativa, passare a quella più leggera, da 42, che però nel frattempo è diventata incredibilmente costosa (l’ultima riserva di 52 grammi la conserviamo per qualche DopoDomani speciale) (…) Almeno per ora noi eviteremo di alzare il prezzo della singola copia, però questa è la pressione che si riversa su tutto il settore (e sappiamo che i prezzi dei prodotti al consumo, quando aumentano difficilmente poi si riducono).Insomma, quando sentirete tra le mani una copia di Domani più sottile e vi chiederete cos’è successo, sappiate che quello che stringete tra le mani è la sintesi dei grandi cambiamenti nell’economia mondiale post-Covid. Le mutazioni del capitalismo in dieci grammi di carta mancanti». [dalla newsletter Charlie]