Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  gennaio 30 Domenica calendario

La verità su Pamela e Tommy Lee

Pamela Anderson e Tommy Lee sono stati protagonisti dello scandalo mediatico più clamoroso degli anni Novanta. Il video della notte di nozze della star bagnina di Baywatch e il batterista dei Mötley Crüe, rubato da un carpentiere che ristrutturava la loro villa e messo in rete è diventato il primo e famigerato video virale, condiviso e messo in loop alle feste, doppiato in milioni di copie, vendute sul web. Un caso che ha dato il via a un’intera industria artigianale di sextape di celebrità, a volte, al contrario di questo, fatti trapelare ad arte.
La storia ora è una serie in otto episodi, Pam & Tommy, diretta da Craig Gillespie ( Tonya), disponibile dal 2 febbraio su Star, canale per adulti di Disney+. Un prodotto vietato ai diciotto anni: la major s’affanna a ribadire l’assoluta inviolabilità del sistema di parental control della piattaforma. Per incarnare la coppia sono stati scelti due beniamini di casa Disney, Lily James, la Cenerentola di Kenneth Branagh, e Sebastian Stan, il Winter Soldier degli Avengers, qui impegnati in molte scene di nudo e amplessi, compreso un frontale di Stan, che dialoga con il suo pene in primo piano e in movimento grazie all’animatronica.
Il primo episodio si apre sugli attriti tra Lee e il carpentiere (Seth Rogen), che per vendicarsi si traveste da cane, penetra nella villa e ruba la cassaforte in cui troverà, tra i vari oggetti, il videotape che cercherà di vendere. La coppia sarà travolta dalla devastante invasione della privacy che combatterà inutilmente per vie legali e che travolgerà carriere e rapporti. L’intervista con Stan è su Zoom: «Ho 39 anni e ai tempi dell’accaduto ero troppo giovane, non ho mai visto il videotape. Avevo ascoltato, ovviamente, i Mötley Crüe, ero cresciuto con la musica anni 80 e in Europa tutti guardavano Baywatch.
Mi hanno stupito il furto rocambolesco e la straordinaria disinformazione su quel che è successo: alcuni credono ancora che Pam e Tom abbiamo avuto a che fare con la diffusione del video, la serie rende loro giustizia. È una storia criminale americana».
Uno tsunami mediatico che ha travolto non solo le carriere ma anche le loro vite. «Soprattutto quella di Pamela, in quanto donna. Stava diventando madre, cercava di fare uno scatto in avanti nella carriera, uscire dalla scatola di Baywatch e quel che è successo l’ha quasi distrutta. Sul fronte della violazione della privacy oggi ci sono più leggi, ma non molto è cambiato. Anzi, con Internet tutto è più desensibilizzato. C’è un forte bullismo riservato non solo alle celebrità, ma anche tra gli adolescenti e i giovani, in un periodo delicato in cui devono formarsi. In sostanza ora siamo tutti in qualche modo vittime e perpetratori allo stesso tempo».
Per trasformarsi in Pamela Lily James si è sottoposta a 4 ore di trucco al giorno, mentre a Stan veniva ricoperto il corpo di tatuaggi ogni due giorni. Nel primo episodio è praticamente sempre in perizoma, «quei tatuaggi sono diventati il costume di scena». Sul fronte psicologico «ho avuto un approccio obiettivo, giornalistico. Ho studiato tutte le interviste di Lee e i filmati su YouTube, da quando era giovane ad oggi. Ho letto la sua autobiografia,Tommyland, piena di informazioni su Pamela, e il libro, famoso, sulla band, The dirt. Ho imparato il modo viscerale e gentile con cui Lee suona la batteria, quel modo di muoversi unico. Ho studiato batteria per tre mesi, avevo le dita così gonfie che non riuscivo a muoverle». Del nudo frontale e del dialogo con il pene spiega: «Eravamo tutti molto sensibili al riguardo, bisognava trovare il giusto equilibrio, eravamo pronti anche a toglierlo se non avesse funzionato. Ma aveva un senso, perché il pene di Lee è un personaggio del suo libro. E se guardi al cuore della scena, si tratta di un uomo che si è innamorato e si pone queste domande. L’ho girata come una confessione che si fa a un amico». Pamela Anderson e Tommy Lee non sono stati coinvolti nella serie, si tratta di una vicenda per loro ancora dolorosa. Ma Stan ha cercato un contatto con il musicista: «Ho pensato che fosse giusto presentarmi: non credo che tu abbia sentito parlare di me, ma io ti interpreterò, sarà strno e folle, volevo avere il piacere di conoscerti e fartelo sapere. Questo lo ha toccato, e ne sono contento ».