Corriere della Sera, 30 gennaio 2022
Coronavirus, identikit delle varianti comparse finora
Due anni di pandemia ci hanno insegnato che tanto più si lascia «correre» il virus tanto maggiore è il rischio che si formino nuove varianti, potenzialmente in grado di evadere almeno in parte l’immunità data dai vaccini o da precedenti infezioni. Se dovessimo completare l’alfabeto greco ne mancherebbero 9, fino a Omega (Nu e Xi sono state saltate). Ecco le varianti registrate: alcune hanno destato maggiore allarme.
Alfa (B.1.1.7), identificata nel Regno Unito a settembre 2020. Ha una maggiore trasmissibilità rispetto al ceppo originale che si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni e un conseguente aumento di casi gravi. La sua circolazione si è drasticamente ridotta con l’emergere e il diffondersi di Delta.
Beta (B.1.351), identificata in Sudafrica nel settembre 2020 non sembra caratterizzata da una maggiore trasmissibilità, ma elude parzialmente l’immunità dei vaccini.
Gamma (P.1), identificata in Brasile a dicembre 2020 ha mostrato una potenziale maggiore trasmissibilità e dà forme più gravi di Covid e ha una capacità di parziale «fuga immunitaria».
Delta (B.1.617), identificata in India a dicembre 2020 è caratterizzata da una trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto ad Alfa ed è associata a un rischio relativamente più elevato di infezione in soggetti non vaccinati. Presenta aumentata trasmissibilità e severità della malattia e una capacità di parziale «fuga immunitaria».
Epsilon (B.1.427/B.1.429), identificata negli Stati Uniti a settembre 2020 ha una diffusione estremamente limitata.
Zeta (P.2), identificata in Brasile a gennaio 2021 mostra una capacità di parziale «fuga immunitaria».
Eta (B.1.525), identificata in Nigeria a dicembre 2020 ha dato prova di una certa «fuga immunitaria» così come Iota (B.1.526), identificata negli Stati Uniti a dicembre 2020.
Theta (P.3), identificata nelle Filippine a gennaio 2021 ha un’aumentata trasmissibilità (mentre non si conosce l’impatto sulla severità della malattia) così come pe r Iota (B.1.526).
Kappa (B.1.617.1), identificata in India a dicembre 2020 risulta più trasmissibile.
Lambda (C.37), identificata in Perù a dicembre 2020 mostra una capacità di parzia l e «fuga immunitaria».
Mu (B.1.621), identificata in Colombia a gennaio 2021 è più trasmissibile con parziale fuga immunitaria.
Omicron (B.1.1.529), identificata in Botswana e in Sudafrica a novembre 2021 presenta un numero elevato di mutazioni del gene S. Gode di un’elevatissima trasmissibilità e mostra una capacità di parziale «fuga immunitaria». È la prima variante collegata a forme di malattie meno severe. La «sorella» di Omicron (lignaggio BA.2) da poco comparsa non mostra per ora differenze.