La Stampa, 30 gennaio 2022
La Flaminia presidenziale
La Lancia Flaminia Presidenziale è stata immortalata nei giorni scorsi nel centro di Roma: un giro di prova in vista della cerimonia di insediamento del Presidente della Repubblica. La fuoriserie, però, potrebbe tornare nelle Scuderie del Quirinale senza percorrere alcuna passerella. Lo fa presagire l’unico precedente di “secondo mandato": nel 2013 Giorgio Napolitano scelse un’auto più discreta, una moderna Lancia Thema.Sarà Mattarella a decidere. La Flaminia, in ogni caso, rimane uno dei simboli su quattro ruote dell’italianità. Curiosamente, però, la sua origine è inglese. Storia narra che la cabriolet fu realizzata, nel 1960, su richiesta del Presidente Gronchi, che la volle per ricevere la Regina Elisabetta II, in visita ufficiale in Italia l’anno successivo. Dal ’61, quindi, la Flaminia ha accompagnato tutte le prime cariche dello Stato.A realizzare questa pregiata limousine cabriolet è stata la torinese Pininfarina che, partendo dalla Flaminia del 1957, allungandone il passo fino a 3,35 metri e la lunghezza fino a quasi cinque metri e mezzo, creò un abitacolo capace di ospitare sette persone. Ne furono realizzati quattro esemplari ribattezzati coi nomi di alcuni cavalli purosangue delle Scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito. Tuttavia, l’auto piacque molto alla Regina Elisabetta II e al Principe Filippo. Leggenda vuole ne esista un quinto esemplare, gelosamente conservato all’interno di Buckingham Palace: non esistono però conferme ufficiali.Caratteristica del modello è la capote in tela rigida, ripiegabile. Tuttavia, la Belsito venne costruita con una capote in tela, non apribile, sovrastante il posto di guida. Tutte sono verniciate in blu notte, hanno la selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l’autista, cinque sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini.A godere dell’eleganza della Flaminia Presidenziale, oltre alla sovrana di Inghilterra, sono state pure personalità del calibro di John Fitzgerald Kennedy e Charles De Gaulle. Nel 2001 le auto sono state sottoposte a un attento restauro e, attualmente, due degli esemplari sono affidati alle Scuderie del Quirinale: Belfiore e Belvedere. La Belsito è invece esposta nel museo storico della Motorizzazione militare di Roma, la Belmonte è esposta dal 2001 al Museo dell’Automobile di Torino. —