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 2022  gennaio 28 Venerdì calendario

Intervista a Sabino Cassese

Telefoniamo di buon mattino a Sabino Cassese, 86 anni, già giudice della Corte costituzionale, uno dei giuristi più influenti del Paese.
Buongiorno professore, è vero che lei ha incontrato Salvini?
«Intanto mi scuso con lei se non le ho risposto ieri sera, ma ero impegnato con un concerto».
Un concerto per il Quirinale?
(Cassese ride)
Veramente mi avevano detto che lei era impegnato in una riunione.
«Guardi, si è creata attorno all’elezione del Capo dello Stato un’attenzione smodata. Non trova che i problemi dell’Italia siano altri? Invece tutti parlano soltanto del prossimo presidente della Repubblica».
Ma stiamo parlando del Capo dello Stato.
«Ci sono cose più importanti. Tra qualche decennio saremo trenta milioni di italiani, perché nessuno fa più figli. Abbiamo il tasso più basso di laureati nella Unione europea, il minor numero di nuovi iscritti quest’anno. La sanità territoriale è tutta da rifondare. La scuola pure».
D’accordo, ma lei ha visto Salvini?
«Siamo presi tutti da un eccesso agonistico».
Professore!
«Colgo il suo mugugno».
Perché lei non mi risponde.
«Non è vero!»
Non vi siete visti?
«No».
E allora com’è nata la notizia della visita di Salvini a casa sua?
«Qualcuno deve avere avuto una visione».
Una visione?
«Ma sì. Io vivo come i monaci stiliti, ha presente? Scelsero di vivere su una colonna. Ecco, non vedo nessuno, manco i miei nipoti, per colpa del Covid».
La notizia dell’incontro l’ha anticipata “Il Foglio”, a cui lei autorevolmente collabora.
«Eh, capisco, capisco. Cercherò il direttore Claudio Cerasa, e gli domanderò la fonte. Ecco, lui sì che una volta è stato ospite a casa mia, a pranzo».
Un vicino di casa ha visto Salvini uscire dalla sua palazzina, risulta a noi di “Repubblica”.
«Sopra casa mia abita un ex senatore, che per inciso è stato anche mio studente».
Quindi è andato da lui?
«Perché no?».
Smentisce?
«Salvini non lo conosco».
Professore, per molti lei sarebbe stata una degna opzione per il Colle.
«Perché lo vuole escludere?» Nel pomeriggio le quotazioni di Cassese prendono corpo. Il candidato si fa più esplicito: «Le cariche pubbliche non si sollecitano e non si rifiutano», dice a Rainews 24. Ai cronisti che già sostano fuori dalla sua abitazione a Roma Nord augura «buon pranzo». Il 6 dicembre scorso Repubblica gli chiese: «Pensa che verrà scelto un candidato non all’altezza? «Penso che accadrà il contrario», rispose.
Cosa glielo fa dire?
«Perché in passato è sempre andata così, alla fine sono sempre stati scelti dei buoni presidenti»