Corriere della Sera, 28 gennaio 2022
Usa, 330 libri purgati
Le guerre culturali che scuotono l’America – dal razzismo all’aborto passando per vaccini e mascherine anti-pandemia – da tempo sono arrivate anche nel mondo dell’istruzione. Il 2021 è stato un anno di scontri furibondi nei distretti scolastici degli Stati e anche tra gli attivisti che si sono fronteggiati nei school board di città e contee. Dove inveire contro la critical race theory (l’America fondata sullo schiavismo e non sulla libertà dal colonialismo britannico) o contro il white saviorism (i bianchi accusati di paternalismo da afroamericani che vedono nella loro adesione ai diritti civili delle minoranze solo un gesto di facciata) è diventato un modo per scavare trincee da dove vengono sparati tentativi di mettere al bando centinaia di libri genericamente accusati di avere contenuti osceni o di trattare i rapporti razziali e i diritti dei gay in modi non condivisi da molti, soprattutto a destra. Libri di testo scelti dai distretti scolastici, ma soprattutto quelli delle letture che riempiono gli scaffali delle biblioteche degli istituti.
All’offensiva gruppi conservatori come Moms for Liberty e Parents Defending Education: dietro l’apparenza di iniziative spontanee di famiglie degli studenti, spesso spuntano strutture politiche finanziate da miliardari di destra come il gruppo Koch. Per l’Ala, l’associazione dei bibliotecari americani, il fenomeno è in crescita esponenziale: nel solo ultimo trimestre dell’anno appena concluso è stata chiesta la messa al bando di 330 libri: più del doppio dei 156 dell’intero 2020. Ogni richiesta, sostiene l’Ala, produce un effetto-valanga. In Texas a ottobre il parlamentare Matt Krause ha seminato il panico nelle biblioteche inviando a tutte una lista di 850 libri su materie varie, chiedendo se ne avevano, quante copie e quanto avevano speso. Oltre che in Texas le «purghe» dei libri si stanno diffondendo in Virginia, Kansas, Utah, Wyoming e Pennsylvania dove, però, la messa al bando anche di libri per bambini su Martin Luther King e Rosa Parks è stata revocata dopo una rivolta degli stessi studenti.
Non si fa attendere la reazione della sinistra radicale vogliosa di spedire in soffitta opere letterarie in odore di paternalismo razziale come Il buio oltre la siepe di Harper Lee o Uomini e Topi di Steinbeck, mentre rischia anche Mark Twain per gli epiteti sui neri di Huckleberry Finn.