Il Messaggero, 28 gennaio 2022
Nessuno vuole i cappelli di Melania Trump
Vorrebbe fare della sua vita alla Casa Bianca un’opera d’arte, Melania Trump: il periodo non fu tutto rose e fiori per la ex first lady, che almeno frutti qualcosa. L’operazione è cominciata a dicembre, quando la signora Trump ha messo all’asta (online, e sul mercato delle criptovalute) il suo sguardo, o meglio, un acquarello virtuale dello stesso ad opera di un video artista, Marc-Antoine Coulon. La cosa aveva incuriosito (in genere le ex first lady si danno alla beneficenza), ma non aveva provocato una grande euforia sul mercato dell’arte: gli occhi (titolo dell’opera, Melania’s Vision) erano andati via per l’equivalente di 150 dollari. Per la seconda incursione sul mercato dell’arte virtuale nel mondo blockchain, Melania ha deciso di passare dagli occhi alla testa: la collezione messa all’asta fino a martedì scorso si intitolava infatti Head of State, capo di Stato, o piuttosto copricapo di Stato: all’incanto è andato il cappello bianco a larghe falde in crepe (definito iconico nella presentazione), che Melania indossò nell’aprile 2018 in occasione della visita di Stato a Washington della coppia presidenziale francese Emmanuel e Brigitte Macron. L’elegante cappello è stato messo all’asta insieme con un acquarello che lo ritrae in testa alla first lady e una sua riproduzione virtuale sotto forma di token non fungibile: il trittico partiva da una base d’asta fissata a 250mila dollari. Niente da fare: le versioni reale, pitturale e virtuale del cappello di Melania non hanno attratto gli amatori d’arte e nemmeno i galleristi. Complice anche il crollo del valore del bitcoin (dimezzato nel mese di gennaio), l’offerta più alta si è fermata a 170mila dollari.
LE OFFERTE
Il miglior offerente aveva in realtà rispettato il prezzo iniziale, fissato a 1.800 Solana, solo che il valore della criptovaluta a gennaio è passato da 170 a 95 dollari a gettone. C’è anche da dire che il trittico non ha scatenato una corsa al rilancio: soltanto cinque pretendenti hanno manifestato interesse. L’entourage di Melania Trump non ha voluto per ora commentare, limitandosi al comunicato che aveva presentato l’operazione come «la commemorazione della prima visita di Stato ufficiale dell’era Trump». Sul sito, in compenso, è stato ben segnalato che «una parte» – non meglio precisata – del ricavato della vendita andrà a sostegno dell’Associazione che la First lady creò per aiutare i bambini che vivono in strutture di accoglienza. L’iniziativa di Melania Trump conferma in ogni modo l’originalità della ex First lady, ribadita anche dagli studiosi degli usi e costumi della Casa Bianca. «Le ex First lady non hanno mai voluto commercializzare oggetti o abiti in loro possesso ha commentato alla CNN Kate Anderson Brower, autrice del libro La Grazia e il Potere delle First Lady nell’America Moderna Hanno sempre ritenuto che quegli oggetti appartenessero in un certo senso al popolo americano. Una cosa così davvero non si era mai vista». Dopo aver lasciato un anno fa e con il più grande malumore possibile – la Casa Bianca a Joe Biden, Donald Trump si è trasferito con la moglie nella sua proprietà di Mar-a-Lago in Florida. Nonostante le insistenti voci di divorzio imminente, i due vivono sotto lo stesso (pur enorme) tetto, ma conducono vite sostanzialmente separate, anche se spesso condividono serate mondane e anche qualche affare, come la gestione di un nuovo bar nella Trump Tower a New York, inaugurato lo scorso novembre, o il club 45 Wine and Whiskey aperto vicino alla loro nuova residenza. È invece solo Melania a gestire il business delle aste del suo guardaroba, reale o virtuale. Donald Trump, d’altra parte, non sembra essere del tutto al corrente delle attività della moglie. In una recente intervista ha glissato davanti a una domanda sulla nuova vita di sua moglie dopo la Casa Bianca: «È proprio particolare, è una donna che ha molta fiducia in se stessa, che aveva molto successo come modella. È anche molto discreta».