La Stampa, 27 gennaio 2022
Intervista a Briatore
Entusiasta come un ragazzino. Anzi, «felice, davvero felice». Flavio Briatore non si sentiva così da dodici anni. Da quando è iniziata la vicenda giudiziaria che gli è costata sei processi e il sequestro di uno yacht poi venduto all’asta per 7 milioni, sborsati da Bernie Ecclestone. Per non parlare dell’aspetto più strettamente privato. Con la separazione dalla moglie Elisabetta Gregoraci: anche il matrimonio è finito nel frullatore «dei processi e dei continui colloqui e riunioni con i miei avvocati, che ringrazio».
È finita, con un’assoluzione, dopo 12 anni...
«Sono felice, davvero felice. Ma questa non è giustizia, se obbliga una persona innocente a convivere con un incubo del genere».
Da non dormirci la notte. E non solo. Quanto ha inciso nel privato?
«Molto. Ha inciso molto con la mia famiglia. Sei segnalato alle banche come evasore, contrabbandiere. Tanti progetti che avevo in mente non ho potuto realizzarli. Anche se poi...».
Poi?
«Ho le spalle larghe, certo. E sono andato avanti lo stesso. Ma a che prezzo».
Anche del matrimonio? Sarebbe andata diversamente?
«Certo, tutto influisce. Sul carattere. E su tutti quelli che ti stanno più vicino. Cambia il rapporto. Anche con chi lavora con te. E si deve subire ore e ore di colloqui con gli avvocati. Per difendere te stesso e tutti quanti. Non puoi stare 12 anni sulla graticola così».
E col ricordo del sequestro del Force Blu, con a bordo sua moglie Elisabetta Gregoraci, madre da pochissimo.
«Quando hanno sequestrato la barca, a La Spezia, c’erano mia moglie e mio figlio appena nato. È stato un assalto della Finanza, abbastanza traumatizzante. Il bambino era piccolo e per fortuna non ne ha ricordo. Ma per Elisabetta non è stato piacevole. Né per chi era con lei, né per l’equipaggio».
Quella barca un anno fa venne venduta a Ecclestone.
«Una porcheria. Davvero una porcheria. Uno scandalo, guardi. Venduta due settimane prima del verdetto di Cassazione, che mi ha assolto. Avevamo espressamente chiesto di aspettare. Invece, niente».
Chiederà un risarcimento? Lo Stato dovrà restituirle i 7 milioni incassati da Ecclestone.
«Non ne ho idea. Oggi sono tranquillo per la prima volta da 12 anni. E devo soltanto ringraziare gli avvocati».
Anche un bel costo.
«Non voglio parlare di cifre. Fossi stato un piccolo imprenditore, sarei stato rovinato. La gogna, il sequestro della barca, prime pagine, telegiornali, siti anche internazionali. Sei additato come un delinquente».
All’inaugurazione dell’anno giudiziario di Genova è stato sottolineato come 2 imputati su 3 vengano assolti dopo il dibattimento.
«I pm spesso non cercano la verità. Per quello i processi durano tanto, anche senza prove certe. Come con me. Per fortuna in Cassazione e ora a Genova abbiamo trovato persone che hanno cercato la verità».
Ora una nuova barca?
«Non so. Ora è l’ultima cosa. L’affitterò come ho sempre fatto anche in passato».
Ce l’ha con qualcuno?
«Nessun astio. Ma se non mi chiamavo Briatore, quel processo non sarebbe mai stato fatto. Ma andiamo avanti. Accettando e perdonando».
Come ha spiegato tutta la vicenda a suo figlio?
«Gli ho spiegato che non ho mai evaso niente. Mi è spiaciuto per quello che poteva magari venirgli detto a scuola. Ora, finalmente, può rispondere di andare a quel paese». —