Corriere della Sera, 20 gennaio 2022
Va in pensione la prima forestale
Aveva solo vent’anni quando decise di partecipare al concorso indetto dal suo Comune. Diventare custode forestale era il suo sogno. Correva l’anno 1979. Prima di allora mai nessuna donna aveva indossato l’uniforme grigio verde. «Al tema scrissi tutto al maschile: avevo il terrore che mi escludessero perché ero una donna». Qualche giorno fa Sandra Delpero, di Ala (in Trentino), prima donna italiana a ricoprire l’incarico di custode forestale, è andata in pensione. «Ora mi dedicherò al giardino» dice dopo che per 41 anni si è presa cura del patrimonio silvo-pastorale dei Comuni di Ala e Avio. Lei è cresciuta sull’altopiano dei Monti Lessini, dove i genitori gestivano un bar. «Da ragazza ho passato molto tempo in montagna, mi piaceva il contatto con la natura». Quando si diplomò si iscrisse a Scienze forestali all’Università di Padova. Dopo nemmeno due anni si presentò l’opportunità del concorso per custode forestale. «Non volevo passare la vita dietro a una scrivania».
Oltre a una buona dose di determinazione, Sandra Delpero ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia che ha sempre assecondato le sue passioni. «I miei genitori furono felicissimi della mia scelta e fu anche una bella vittoria nei confronti di un mondo che vedeva la donna relegata a determinati ruoli. Il custode forestale – spiega – era un ruolo maschile, come il carabiniere o il poliziotto». Alla prova scritta mascherò la sua identità. «Avevo il terrore che potessero escludermi per un preconcetto. Poi all’orale trovai un esaminatore molto corretto».
L’anno dopo, il 1° maggio 1980, iniziò la sua lunga avventura di custode forestale. Per i primi dieci anni scorrazzò tra i boschi con la sua Fiat 600, «poi ci diedero le auto di servizio».
«I colleghi mi accolsero bene, non mi sono mai sentita discriminata. Ho avuto la fortuna di avere come primo comandante una persona che già conoscevo. All’inizio i boscaioli erano dubbiosi nel vedere una giovane ragazza, ma con il passare del tempo si sono ricreduti e ora che sono andata in pensione ho ricevuto molti messaggi di affetto». Alle donne di oggi si sente di dire una cosa: «Non fermatevi davanti ad apparenti ostacoli, credete in quello che avete studiato e metteteci sempre tanta passione».