ItaliaOggi, 18 gennaio 2022
Quando la Germania abolì le signorine
Una piccola data da ricordare, in fondo fu una tappa nel cambiamento della società. Il 16 gennaio 1972, per decreto il ministro degli Interni, il liberale Hans Dietrich Genscher vietò la parola Fräulein, discriminante verso le donne maggiorenni non sposate. Molte lo sentivano come umiliante. Una donna doveva trovare un marito, lo stato ideale per lei era il matrimonio, e avere figli. Era l’inizio del metoo e del politically correct? Non c’è confronto con le esagerazioni maniacali di adesso. Temo che prima o poi a qualcuno verrà in mente di cambiare il titolo al dramma di Ibsen Signorina Giulia. Miss Marple, la signora ficcanaso di Agatha Crhistie, dovrà essere chiamata Mistress?
Inoltre, Fräulein è neutro, come Mädchen, ragazza, altro mistero della lingua tedesca. E anche Kind, bambino, è neutro.
Agli inizi della mia vita in Germania, dovevo compiere uno sforzo per dire schönes Mädchen, l’aggettivo neutro per bella ragazza, invece che il femminile schöne, che mi veniva naturale. C’è una spiegazione grammaticale: sono diminuitivi. Per Kind non si fa differenza tra bambini e bambine, un termine generico.
Frau vuol dire anche signora (per indicare il sesso si dovrebbe usare Weib, femmina), ed è obbligatorio usarlo quando si parla con una collega. Mi suona sempre un poco buffo quando in un giallo televisivo, sento il poliziotto rivolgersi alla collega con un Frau Schmidt prenda le manette. Potrebbe chiamarla per nome, come penso che facciano i Polizisten nella realtà, ma equivale a darsi del tu. Una confidenza scorretta.
Già durante il III Reich, il ministro degli Interni ordinò che le donne nubili che avevano dato un figlio alla patria nazista avevano il diritto a essere apostrofate con un dignitoso Frau. Si erano guadagnate il titolo per aver dato un figlio all’esercito del Führer. In Austria, Fräulein fu abolito nel lontano 1928. E perfino la comunista Ddr arrivò prima della capitalistica Germania: il regime decretò nel 1951 che erano tutte Frau. In Francia, negli Anni Settanta, fu consigliato di non usare nei documenti ufficiale il termine mademoiselle, ma ancora nel 2011, le donne dovettero protestare perché veniva pronunciato all’inizio dei discorsi ufficiali. L’oratore si rivolgeva a signore, signori e signorine.
Io cerco di rispettare gli usi, e le leggi del paese di cui sono ospite, ma la prima volta che mi rivolsi alla figlia ventenne di una mia amica chiamandola Frau, lei mi rispose saggiamente; chiamami Anne, o Beate. Oggi, rivolgersi a una signora con Fräulein è considerato un insulto, passibile di denucia.
Il 20 maggio del 2020, Stefan Brandner, 54 anni, deputato dell’AfD, partito dell’estrema destra, apostrofò la collega dei verdi con un «Fräulein Haßelmann, nicht immer die gleiche Kamellen». La collega non difendeva il cammello, che in gergo vuol dire vecchie storie, sciocchezze, Frau Britta, 54 anni, la signora deputato, non lo denunciò visto che Brandner godeva dell’immunità parlamentare.
Nel 2015, Matteo Salvini osò chiamare signorina la deputata del Pd, Pina Picierno. Lei rispose: «Signorina dillo a tua sorella». In Italia il termine è stato messo al bando, ma se non mi sbaglio non si rischia una denuncia a usarlo.
Il tribunale di Francoforte, ha invece assolto un signore che si era rivolto a una coinquilina chiamandola Fräulein. Avevano entrambi 90 anni, e l’ imputato fu scusato grazie all’età.
L’agricoltore Gerd Sundermeyer ha fatto registrare un nuovo tipo di mela da lui coltivato con il nome di «Apfel Fräulein», una mela signorina. «Per rendere omaggio alle donne che in passato non venivano chiamate Frau», ha sostenuto. Ed è stato possibile perché una mela non è un essere umano.
Ancora oggi, alcune signore tedesche vogliono essere chiamate Fräulein, ognuno può decidere per sé, sostengono.
La scrittrice Annette Kolb, pretese di essere chiamata signorina fino a quando morì, a 97 anni. Il commediografo e anche attore Noel Coward (1899-1973), in un suo spettacolo ricordava che «il mondo divenne molto più eccitante da quando… Eve said to Adam, stop call me madam», smettila di chiamarmi signora.