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 2022  gennaio 18 Martedì calendario

La mononucleosi aumenta il rischio di sclerosi multipla

Un passo avanti per la cura delle sclerosi multipla, magari nella ricerca di un vaccino, può venire dal nuovo studio epidemiologico americano pubblicato sulla rivista Science condotto dai ricercatori della scuola di medicina di Harvard che hanno utilizzato i dati raccolti in 20 anni su oltre 10 milioni di persone che in qualche modo hanno fatto parte dell’esercito degli Stati Uniti.
Lo studio ha dimostrato che chi è stato infettato dal virus Ebv della mononucleosi ha un rischio accresciuto di sviluppare la sclerosi a placche (Sep). In sintesi, per la prima volta si afferma che l’infezione da Ebv precede la Sep: i ricercatori hanno concluso che l’infezione da Ebv è molto probabilmente la causa e non una conseguenza della Sep. Tuttavia, l’infezione da Ebv non è sufficiente a spiegare l’insorgenza della sclerosi a placche perchè si è visto che sopraggiunge successivamente soltanto in alcune persone tra i contagiati dall’Ebv.
Tra gli 801 pazienti con la Sep del campione soltanto uno sembrava non essere stato infettato dal virus Ebv. E sui 35 inizialmente non infettati dal virus tutti, tranne uno, hanno dichiarato di avere la Sep dieci anni dopo l’infezione. Dunque, il rischio di contrarre la sclerosi a placche è 32 volte più alto se si è stati infettati in precedenza dal virus dell’Ebv.

I ricercatori, guidati dallo specialista Alberto Ascherio, hanno mostrato il legame esistente tra il virus della mononucleosi, la cosiddetta «malattia del bacio» il virus Epstein-Barr (Ebv) appunto, e l’insorgenza della sclerosi a placche, malattia infiammatoria cronica che attacca progressivamente il sistema nervoso centrale con una evoluzione molto variabile tra i pazienti che tentano di frenarne lo sviluppo attraverso diversi farmaci.
In particolare, gli autori dello studio Usa hanno evidenziato che l’infezione da virus Ebv precede sempre la comparsa della sclerosi a placche (Sep) e hanno puntato il dito sulla responsabilità dell’Ebv in questa malattia autoimmune.
Tuttavia, la ricerca rafforza l’ipotesi che l’infezione da virus Ebv, che infetta il 90% della popolazione, sia necessaria ma non sufficiente a spiegare le cause dell’insorgenza della sclerosi a placche che è il primo fattore di invalidità tra i giovani non provocata da un trauma.
Infatti, già più di 30 anni fa una precedente ricerca aveva ipotizzato che il rischio di sviluppare la Sep era triplo in un paziente che aveva avuto una mononucleosi infettiva dovuta all’Ebv contratta tardivamente, durante l’adolescenza o l’età adulta. Dunque, questo fattore di rischio supera di molto tutti gli altri già conosciuti che sono associati a certi geni del sistema immunitario, al tabagismo e alla carenza di vitamina D.