ItaliaOggi, 18 gennaio 2022
La pistola che spara solo se riconosce l’impronta del proprietario
Non basta premere il grilletto. Per sparare, la pistola deve prima riconoscere chi la tiene in pugno: se è il legittimo proprietario allora l’arma entrerà in funzione, altrimenti il colpo resterà in canna. Le smart gun, che rispondono solo a persone precedentemente identificate, potrebbero essere commercializzate quest’anno negli Usa e, dicono gli esperti, potrebbero conquistare il mercato a stelle e strisce. Negli States, ha riportato Le Figaro, i legislatori sono attualmente bloccati sulla regolamentazione delle armi da fuoco: la possibilità di integrare nelle pistole dei dispositivi elettronici per aumentarne sicurezza e affidabilità non è un tema nuovo e il dibattito è in corso da anni.
Dopo ogni strage torna alla ribalta, perché l’obiettivo di queste sicure tecnologiche è proprio quello di impedire a bambini, criminali e persone che vogliono suicidarsi di premere il grilletto. Anche se, ha precisato il quotidiano francese, al momento non ci sono studi che possano quantificare quante persone sarebbero disponibili ad acquistare le cosiddette pistole intelligenti.
Ma come funzionano i meccanismi di sicurezza delle smart gun? Possono essere di diverso tipo. Ci sono sensori che rilevano le impronte digitali e sbloccano così una sicura metallica all’interno della canna, come la tecnologia di autenticazione personalizzata di LodeStar. Il co-fondatore Gareth Glaser, ha riportato l’agenzia Reuters, ha detto di essere stato ispirato dopo aver ascoltato troppe storie su bambini uccisi mentre giocavano con una pistola incustodita. Le pistole intelligenti potrebbero fermare tali tragedie utilizzando la tecnologia per autenticare l’identità di un utente e disabilitare la pistola se qualcun altro tenta di sparare. Potrebbero anche ridurre i suicidi, rendere inutilizzabili le armi perse o rubate, ma anche offrire sicurezza agli agenti di polizia e alle guardie carcerarie che temono di essere disarmate e di vedersi puntata contro la propria pistola.
E una società del Kansas, SmartGunz, ha dichiarato che le forze dell’ordine stanno testando la loro soluzione che sfrutta l’identificazione a radiofrequenza. Un meccanismo simile a quello dei badge per i pedaggi elettronici: l’utente deve indossare un anello o un braccialetto connesso per poter sparare. L’a.d.,Tom Holland, ha detto all’Agenzia France Presse che dopo i test con le forze dell’ordine spera di poter commercializzare i dispositivi di sicurezza al pubblico in primavera.
Il mercato statunitense è potenzialmente molto ampio. Circa il 40% degli adulti americani vive in case dove ci sono pistole secondo le stime del Pew Research Center. Nel 2020 sono state vendute circa 23 milioni di armi, un record stando ai dati della società di consulenza Small Arms Analytics & Forecasting, che ne aveva previsto vendite per 20 milioni.