Corriere della Sera, 18 gennaio 2022
Breve ritratto di Gianfranco Rotondi
Dev’esserci un uomo che, da giorni, nei vicoli dietro Montecitorio, si spaccia per Gianfranco Rotondi. Gli somiglia (anche Tom Hanks, gli somiglia: però non rilascia interviste a raffica), ha la sua voce, la stessa velocità di battuta, l’identico strepitoso intuito politico; e anche lui – proprio come l’originale – si lascia martellare il cuore da una passione primordiale per Silvio Berlusconi. Ma, sul serio, non può che essere un sosia dell’ultimo democristiano ancora ufficialmente in attività, la persona che inonda giornali, agenzie e talk show, di retroscena e scenari con dentro il Cavaliere destinato a trascorrere i prossimi sette anni su al Quirinale. Il vero Rotondi è cresciuto nella grande Sagrestia nazionale: prima giovanissimo avversario irpino di un gigante come Ciriaco De Mita, poi parlamentare per sei legislature (Ppi, Cdm, Udc, Nuova Dc, Dc Autonomie, Nuovo Psi, FI e Pdl). I democristiani, da subito, imparavano la dottrina della misura, dell’opportunità, della prudenza ai limiti della scaramanzia; invece sentite questo Rotondi cosa va a dire in giro: «L’elezione di Berlusconi? Complicata, tuttavia i miracoli avvengono». E il peso delle sentenze? «Anche Gesù fu vittima di una condanna». Ma non è un personaggio divisivo? «Silvio è un uomo candido, semplice, pulito. Come può essere discusso?». L’altro giorno, in tv, il presunto Rotondi ha poi raccontato una cosa persino convincente: «Ricordo ciò che mi disse, tanto tempo fa, un parroco amico mio: non è l’amore che porta alla gloria, è l’odio che fa vincere. E di questo, appunto, si gioverà Silvio: decine di parlamentari, carichi di rancore verso i propri segretari di partito, accoglieranno il suo dolce appello».
Qui bisogna avvertire Rotondi, l’originale.
Telefono occupato.
Al quarto tentativo, eccolo.
«Ma di quale sosia parla? Non c’è alcun sosia: è il vero e unico Rotondi, cioè il sottoscritto, che rilascia dichiarazioni». Ma no? «Ma sì! E anzi, guardi: vuol sapere, in questo momento, su quanti voti può contare Silvio? 480. Che possono diminuire, certo. Ma anche crescere».
Dice che risponde da Avellino. Da casa sua. Mura – spiega – che portano «purissima fortuna in politica». Il tono appassionato di uno che sanguina a tempo pieno. E lascia un dubbio: sarà il vero Rotondi?