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 2022  gennaio 17 Lunedì calendario

Un Paese di tirocinanti

Pure il 2021 ha visto crescere esponenzialmente i tirocini, dopo che nel 2020 erano diminuiti di molto ma solo a causa del Covid. Ora il governo, con la nuova manovra, ha approvato norme che in teoria dovrebbero portare una stretta su questa tipologia di contratto, pensata come un’occasione di formazione per giovani, e che in pratica si è tradotta in lavoro sottopagato, anche di 300 euro al mese. Intenzioni a parte, chi segue il tema, servendosi di una metafora sulle scommesse sportive, descrive la situazione con la tripla chance: potrebbe migliorare, ma anche restare uguale o addirittura peggiorare.
Dopo anni di sostanziale liberi tutti, l’obiettivo è circoscrivere gli stage extracurricolari, cioè quelli tenuti al di fuori di percorsi di studio, solo i soggetti “con difficoltà di inclusione sociale”. Tutto però dipenderà dalle linee guida che saranno approvate dal governo insieme con le Regioni che hanno la competenza in materia di politiche attive del lavoro. Sulla carta, questo documento dovrà essere approvato entro sei mesi, ma l’esperienza testimonia che le tempistiche scandite dalla legge per gli atti esecutivi sono spesso categorie dello spirito. E, soprattutto, finora nel redigere le linee guida le Regioni hanno sempre mantenuto una certa sensibilità verso le richieste delle imprese. L’ultima volta, a maggio 2017, hanno stabilito la durata massima di ben 12 mesi e l’indennità minima di appena 300 euro. Anche in questo caso la posta in gioco è delicata; tutto ruoterà attorno alla definizione di “difficoltà di inclusione sociale”: se si dovessero inglobare i disoccupati, quantomeno quelli che secondo la profilazione dei centri per l’impiego risultano “a bassa occupabilità”, allora la platea dei tirocinanti continuerà a essere molto ampia. In questo caso, insomma, cambierà poco. Ma c’è addirittura l’ipotesi che le cose peggiorino. Lo ha fatto notare Eleonora Voltolina, direttrice del sito larepubblicadeglistagisti.it: “Se si eliminassero o si limitasse fortemente l’accesso agli stage extracurricolari, la normale conseguenza sarebbe, ove possibile, un travaso verso quelli curricolari. Bisogna assicurarsi di avere una buona legge sui tirocini curricolari che attualmente non c’è”. Gli stage curricolari offrono anche meno tutele: non è nemmeno obbligatoria l’indennità. Insomma, si potrebbe passare dalle misere retribuzioni garantite dagli extracurricolari, alla totale gratuità.
L’esplosione dei tirocini extracurricolari è stata anche incentivata da Garanzia giovani, il programma europeo per l’occupazione degli under 29 ha addirittura previsto la copertura con fondi pubblici di una parte della pur infima indennità mensile. Tra il 2018 e il 2019 le attivazioni in Italia sono arrivate a superare le 350 mila all’anno; nel 2020, viste le restrizioni per il Covid, si sono ridotte a 234 mila. Ma nel 2021 la galoppata è ripartita, con aumento di 8 mila nel secondo trimestre e di ben 62 mila nel terzo. L’aspetto formativo è spesso inesistente, tanto che ancora oggi si trovano annunci per tirocini destinati ad addetti a funzioni manuali, come magazzinieri e facchini. E offerte di questo tipo sono state ospitate anche sui siti istituzionali come quello di Garanzia giovani. In Sicilia, negli ultimi anni è stato approvato uno strumento simile alla misura europea, l’Avviso 22. Con questo provvedimento sono stati promossi stage presso aziende private ed enti pubblici, con le indennità a carico della Regione. La beffa è che centinaia di persone coinvolte aspettano ancora di essere pagate. Oresta Lauria si è fatto portavoce di questo movimento, supportato dalla Nidil Cgil di Palermo: “Il mio tirocinio – racconta – si è svolto presso uno studio di commercialisti. Dopo una prima fase di formazione, mi hanno dato compiti di manovalanza, inviare e sistemare documenti, fare scansioni. Speravo di essere assunto al termine dei sei mesi, ma dopo avermi dato un attestato di eccellenza hanno detto di non avere bisogno di me. Poi però hanno preso un altro stagista”.
Un’altra delle storture che si imputano ai tirocini è l’essere stati concorrenti sleali dell’apprendistato. Un contratto più tutelato anche nelle retribuzioni e con obblighi formativi più stringenti. I numeri sull’apprendistato vanno di pari passo con i tirocini: 348 mila attivazioni nel 2019, 237 mila nel 2020. L’impressione è che aumenterebbero se non fosse così semplice e conveniente assumere persone come stagiste. Ma finora non si è posto il problema e, anche ora che ci si avvia a rendere esecutiva la stretta sui tirocini extracurricolari, non è detto che a beneficiarne saranno i contratti di apprendistato. Anche una volta stabilite le norme restrittive, resta tra l’altro il problema degli scarsi controlli: nel 2020, per esempio, le ispezioni hanno permesso di accertare solo 200 tirocini fittizi.