Corriere della Sera, 17 gennaio 2022
Intervista a Ornella Muti
Ornella Muti, un nome d’arte con reminiscenze dannunziane (Ornella è un personaggio della Figlia di Jorio, Elena Muti è la protagonista del Piacere) apre il Festival di Sanremo con Amadeus nella serata inaugurale (martedì 1 febbraio).
Cosa rappresenta per lei?
«Sanremo è l’Italia, lo seguono tutti. Il Festival vuol dire entrare nelle case di tutti gli italiani, vuol dire essere parte di una cosa bella in un momento difficile come quello che stiamo vivendo: Sanremo dà allegria, diverte, dà speranza».
Un Sanremo del cuore?
«Ho perso papà presto, ero piccola, ricordo che a lui piaceva tanto quando cantava Gigliola Cinquetti; quel Sanremo mi è rimasto nel cuore perché c’era ancora mio papà».
Il senatore leghista Pillon contesta la presenza di Drusilla Foer tra le conduttrici, dice che è un Festival «sempre più Lgbt»...
«Che vuol dire sempre di più? In generale trovo che tutti debbano avere il loro spazio e trovare la loro strada. Drusilla è un’artista elegante, bella, intelligente. Questo Pillon lo trovo scorretto, le cose cambiano e se cambiano bisogna prenderne atto, accoglierle, abbiamo lottato per le unioni civili, non si può fare finta di niente. Come per la legalizzazione della cannabis medica (ieri ha fatto un post a favore, ndr)».
La popolarità cosa le ha tolto?
«Io sono molto amata dal pubblico, e questo a me basta. Non capisco chi si lamenta del peso della celebrità, e poi oggi tutti, anche attraverso i social, sono alla continua ricerca della notorietà. Il mio lavoro comprende anche una quota di popolarità, se no significa che sei un attore sfigato e io non sarei a Sanremo».
Viviamo nella società dell’immagine, gli attori devono confrontarsi sempre con il proprio aspetto, con l’età che avanza...
«Invecchiare non fa piacere a nessuno, io mi tengo il più possibile, ma so che non siamo eterni, accetto con serenità il tempo che passa anche perché non siamo qui su questa terra per postare foto su Instagram. Ho tre figli, ho fatto rinunce per affetto, per amore, la vita che voglio vivere è sempre stata terrena, non voglio diventare patetica cercando di rimanere giovane, se la affronti così la vita ti sorride sempre...».
Ha collezionato tanti successi. Nessun rimpianto?
«Se devi rimpiangere qualcosa devi pensare anche al rovescio della medaglia: quante volte quello che non hai fatto è stato invece una protezione? Quando una cosa non accade non è per forza una disgrazia, magari è una fortuna. Io poi già sono Pesci, sono una malinconica di mio, ci manca solo di nutrirmi degli: ah se l’avessi fatto».
C’è un film a cui è più legata?
«Ne ho parecchi, anche perché ne ho fatti tanti... Sono legata alle persone, non posso dimenticare Monicelli, Ferreri, non posso dimenticare Tognazzi, ho incontrato persone che mi hanno reso quello che sono: mi hanno insegnato, mi hanno amato, mi hanno dato tanto, mi hanno aiutato. Ho amato Citto Maselli, Codice Privato è stato un regalo... Ho tante cose belle che mi porto nel cuore».
Un giorno da rivivere?
«Come è difficile... Rivivrei tutte le nascite dei miei figli, sono momenti in cui non pensavo di poter avere un’emozione così forte... a ripensarci mi commuovo pure».
In casa ha due animali domestici non comuni...
«Chiara e Fede, due maiali. Non è proprio un’idea mia, piuttosto è un desiderio che Naike voleva realizzare da tantissimo tempo. Chiara è un signor maiale, Fede invece è di una razza più piccola, piu facile da gestire; Federica e Naike sono così carine, hanno un grande feeling».
Sua figlia Naike è piuttosto eccentrica sui social...
«Io sono più pudica, ma sono di un’altra epoca. Mi rammarica però quando si parla solo dei suoi nudi, è riduttivo. Naike non è una di quelle influencer che sta su Instagram con la bocca gonfia a far vedere il culo. Porta avanti le sue battaglie per l’ambiente, per le donne. Adesso si sta occupando della mia serata a Sanremo e sta cercando solo prodotti ecosostenibili, dagli occhiali alle scarpe, ai gioielli. Nella vita privata poi è quasi una suora, una suora estrosa...».