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 2022  gennaio 17 Lunedì calendario

Giusy Ferreri torna a Sanremo. Intervista

Ha vissuto tante vite Giusy Ferreri. Cassiera del supermercato, rivelazione della prima edizione di X Factor, nel 2008 (seconda con Non ti scordar mai di me , e nessuno l’ha dimenticata), regina dei tormentoni con Baby K (oltre 280 milioni di visualizzazioni per Roma-Bangkok), nuove Thelma e Louise. Dietro quel successo ci sono Federica Abbate, Rocco Hunt e Takagi & Ketra, duo con cui Giusy, 42 anni scattanti, una Betty Boop con la bocca scarlatta, continua a collaborare. Uniti nei grandi successi estivi e per il suo quarto Festival di Sanremo in cui porterà Miele, «ballata dalla sonorità vintage», spiega la cantante, all’anagrafe Giuseppa Gaetana Ferreri, siciliana di nascita e milanese di adozione. «È un brano del mio nuovo album che si distingue, ha una sua magia».
Come lo definirebbe?
«Lo definirei come un momento di romanticismo, un po’ retrò, spostato nel tempo: è un quadretto vintage. È completamente diversa rispetto alle altre canzoni, ma porta sempre la firma di Takagi & Ketra quindi nasce dall’idea di entrare nella testa per non uscirne più».
Ha anticipato il ritorno al Festival di Sanremo con il singolo “Gli Oasis di una volta”, che è intimo.
«Sono felice di questa uscita, l’ho desiderata tanto, tenevo la canzone nel cassetto. L’abbiamo scritta con Gaetano Curreri, Mario Fanizzi, Gerardo Pulli, parla dei sentimenti che legano le persone e mi ha riportato alle mie origini. Ed è diverso, esattamente come il brano sanremese sarà differente, perché mi piace cambiare».
Che impressione le fa tornare a Sanremo?
«È un festival che mi godrò. Non ci vado da cinque anni: l’Ariston fa tremare le gambe più di qualsiasi palcoscenico. L’impatto è forte, fai ascoltare un brano che nessuno ha mai sentito. Quest’anno, a parte la situazione del Covid che stiamo vivendo umanamente tutti, per me è un periodo sereno».
Tra gli artisti chi la incuriosisce?
«Le Vibrazioni, che sono cari amici».
Che pensa del ritorno degli eterni rivali Morandi/Ranieri?
«Sono due artisti che stimo, Ranieri nella sua completezza, sia vocale che da personaggio teatrale. Un grande. Come Morandi, che è simpatico e sa stare al passo con i tempi. Mi è piaciuto tanto L’allegria, il brano che gli ha scritto Jovanotti, e sono curiosa del pezzo di Sanremo. Poi non dimentichiamo Iva Zanicchi, grande voce, bella grinta».
Fra 40 anni si vede sul palco?
«Se me l’avesse chiesto qualche anno fa avrei detto subito di no, invece crescendo mi rendo conto che è fondamentale stare sul palco. E’ la passione. Forse è stato per via della pandemia, perché abbiamo sentito l’ astinenza da palco, è bello pensare che nella vita, anche più in là negli anni, ci sia la possibilità dicontinuare a cantare».
Che pensa della nuova Orietta Berti?
«Che ha grande personalità, il suo successo fa sempre parte di un percorso artistico. È una donna forte che non ha paura del tempo e ha saputo mettersi in gioco».
Ha vissuto tante vite. Le dispiace quando viene definita “la ex cassiera”?
«Non mi piace né mi dispiace, non ha tanto importanza. Era il mio lavoro, è stata la mia vita. Dirlo mi sembra ridondante, come se ribadissi: “Io ho lavorato, altri no”. Fa parte di un percorso, in Italia ci facciamo più caso. Molti artisti hanno fatto altri mestieri prima di fare i cantanti».
Però è riuscita a fare della sua passione il suo lavoro, non è da tutti.
«Ho perseverato. Quando ci credevo meno e mi dicevo “Proviamo anche questa esperienza, poi mi metto l’anima in pace” è esploso tutto».
A chi deve dire grazie?
«Prima di tutto alla mia famiglia, c’è sempre stata. Nei momenti più difficili e in quelli importanti. Poi devo ringraziare Simona Ventura, Tiziano Ferro. Con Takagi & Ketra abbiamo condiviso tante bellissime esperienze, tre estati consecutive di successi, non è un caso che abbia deciso di portare a Sanremo un brano che porta la loro firma. Un segno di gratitudine. Ci hanno creduto».
Con Baby K eravate un po’ Thelma e Louise, le piace l’immagine della donna forte?
«Mi ritrovo più nella versione avventuriera. La sensualità la vedono gli altri, non me la porto addosso come ruolo. Se arriva spontanea è meglio, la costruzione della “donna sensuale” non mi fa impazzire».
L’ultima volta sul palco a Sanremo, nel 2017, era incinta di sua figlia Beatrice.
«Un dono. Avevo scoperto di aspettare la bambina due settimane prima del festival. Ho vissuto la gravidanza con l’ansia, stava cambiando qualcosa in me, non sapevo se sarebbe cambiato tutto. Avevo 38 anni, sono le paure di noi donne nei confronti della maternità. Sul palco entravo nel secondo mese, poi è andata alla grande. Mi è cresciuta la pancia, mi è tornata l’energia. Mia figlia è una bellissima chiacchierona, anche comica a modo suo. Quando si meraviglia riscopro il mondo con gli occhi dei bambini. Mi fa stare bene».