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 2022  gennaio 16 Domenica calendario

Intervista a Frank Matano

Di Italia’s Got Talent Frank Matano, pur con i suoi 32 anni, è il veterano: al tavolo dei giudici fin dalla prima edizione. E ora siamo arrivati alla numero 7, in onda al 19 gennaio su Sky Uno, Now e on demand. «Un grande show che riserviamo agli abbonati», ha ricordato Antonella D’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia. «Un programma completo – aggiunge Eugenio Bonacci di Freemantle che produce per Sky – che unisce più linguaggi, quelli del diversi talent che si sfidano, al racconto della nostra società, di cui è uno specchio».
Con Matano tornano anche Mara Maionchi e Federica Pellegrini, oltre alla new entry Elio, che ha molto fatto parlare per il suo arrivo «elieno». Confermata anche Lodovica Comello come conduttrice, premiata con l’accesso al Golden Buzz, il pulsantone dorato che catapulta direttamente in finale i concorrenti (e lo stesso può fare per due di loro il pubblico con il voto da casa).
Italo-americano, studente così così, universitario inconcludente, Matano è un po’ come Italia’s Got Talent: un ragazzo dallo spiccato talento (comico). Lui la sua platea l’ha trovata sul web: qui esordì diciottenne, postando su YouTube demenziali scherzi telefonici, definiti «esperimenti sociali». È passato dalle Iene e di lì al cinema, lavorando con Paolo Ruffini e Claudio Bisio. L’ultimo film, recentissimo, è stato con Diego Abatantuono, Una notte da dottore. Ancora in tv, ma quella in streaming, ha partecipato alla prima edizione di LOL. Chi ride è fuori su Amazon Prime, dove era uno dei comici condannati all’impassibilità (nella seconda invece affiancherà Fedez alla conduzione). È lì che ha incontrato Elio, l’uno la nemesi dell’altro nel tentativo di strappare il sorriso dell’espulsione.
In tutti questi anni a Italia’s Got Talent, le pare che siano cambiati talenti e concorrenti, in particolare dopo pandemia e lockdown?
«Ogni anno chi arriva racconta quello specifico momento. Il lockdown in particolare ha dato più tempo a tutti per coltivare le proprie passioni accantonate. Non necessariamente quelle per cui si lavora da soli. La gente ha trovato tanti modi industriosi per potersi allenare e provare in gruppo».
Elio ha detto che, quando gli hanno proposto di fare il giudice, ha posto un’unica condizione: di stare il più possibile lontano da lei perché «è uno cattivo come si evince dalla sua risata». E in effetti, dopo Lol dove vi siete eliminati a vicenda, c’è il dubbio che non scherzi. Quindi: com’è veramente tra voi?
«Il nostro è un rapporto di rispetto e consensuale che si è consolidato proprio lì. Mi è naturale cercarlo. Poiché siamo agli estremi opposti del tavolo, mi è pure venuto il torcicollo. La comicità è come gli ultrasuoni per i cani: una frequenza che si sente solo tra simili. Elio mi stimola e mi stupisce perché non so mai dove andrà a parare».
Con cui le piacerebbe lavorare a questo punto della sua carriera?
«Mi piacerebbe un progetto comico con i miei coetanei. The Jackal, Edoardo Ferrario, Luca Ravenna, Valerio Lundini... Sarebbe divertente tutti insieme».
Ha cominciato su YouTube una quindicina di anni fa. Ora l’ha quasi abbandonato. E l’ultimo progetto digitale importante, la serie Coinquilini del terzo tipo, è ormai di un anno fa. Molto stranamente, vista la tendenza attuale, l’ha pubblicato su Facebook. Come mai?
«Faccio quello che mi viene. In questo campo non si lavora a comando. E non mi chiedo quale media sia meglio. Si parla dei social come se fossero mezzi diversi da quelli tradizionali. Ne sono solo una evoluzione, come la tv lo è stata del cinema. È cambiata solo la tecnologia».
Ma non trova molto cambiato il mondo social?
«Ne sappiamo molto poco. Siamo ancora alla preistoria delle interazioni digitali. Stanno crescendo e cambiando, ma le vere cose distopiche arriveranno tra una decina di anni. E chissà di cosa si tratterà. Pensiamo al QR code: fino a ieri nessuno se lo filava, e ora con la pandemia lo usiamo tutti. Chi l’avrebbe immaginato?».
Un suo segno distintivo è la risata: creata ad arte o naturale?
«Ereditata da mio padre. Da piccolo mi ha creato non pochi problemi... A scuola, in chiesa... Sai, quando vedi la vecchia signora che se la dorme di gusto durante l’omelia? Io ho sempre avuto la capacità di vedere l’aspetto divertente delle persone e delle situazioni. Ma con questa risata mi mettevo inevitabilmente nei guai».