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 2022  gennaio 16 Domenica calendario

Marco Melandri no vax. Intervista

«Ho preso il Covid apposta, per avere il Green Pass». Marco Melandri, ex campione di motociclismo e commentatore lo scorso anno della MotoGp per Dazn, è diventato in poche ore un paladino No Vax, scendendo in piazza ieri a Milano in una manifestazione contro il Green Pass. Sui social è stato duramente attaccato, ma lui difende la sua posizione: «Siamo di fronte a un attacco alla libertà personale e ciò non è solamente scorretto ma non ha nemmeno senso».
Melandri, ha dichiarato di essersi infettato di proposito, cosa l’ha spinta a farlo?
«Era solamente battuta ironica e forse un po’ infelice, non lo avrei mai fatto volontariamente. Però è successo e ho cercato di vedere il lato positivo della cosa».
Perché non si è vaccinato invece di aspettare di prendere il Covid?
«Non sono un No Vax, sono un sostenitore della libertà. Il sistema oggi ti impone di vaccinarti o di prendere il Covid se vuoi essere una persona normale. Chi crede di essere libero in verità non lo è, perché quella libertà può essere revocata in qualsiasi momento».
Vivendo in una società ci si vaccina non solo per se stessi, ma anche per gli altri. Non crede?
«Io penso che una persona si vaccini solo per se stessa, per essere protetta e se lo è veramente non deve avere paura di chi gli sta vicino. Io mi sento molto preoccupato perché la Costituzione dice che ognuno è libero di scegliere come curarsi e ora non è concesso. Lavorare e studiare sono diventati dei benefici, non vedo libertà».
Ha una figlia piccola, non vuole proteggerla?
«Non ho paura per lei, ha avuto il Covid a marzo, poi è stata con me quando ero positivo e non ha avuto nessun problema».
Ci sono persone deboli che hanno il diritto di essere protette.
«La soluzione è iniettare un siero sperimentale a un bambino per salvaguardare un anziano? L’età media dei morti per Covid supera gli 83 anni e a quell’età è normale essere più deboli».
Quindi non devono essere tutelati?
«Non ho mai detto a nessuno di non vaccinarsi, io sono semplicemente contrario al Green Pass perché è uno strumento che non serve a nulla. Altri Paesi, come l’Inghilterra, stanno pensando di toglierlo e i numeri danno loro ragione, in Italia si sta facendo l’opposto».
L’Italia è stata lodata per la gestione della pandemia, anticipando restrizioni poi adottate anche da altri Paesi.
«Queste cose io non le so, dico solo che togliere la libertà alle persone non è corretto e non ha senso».
Non è stata tolta la libertà di espressione, perché è sceso in piazza?
«Non per protestare, ma per parlare dello sport negato ai ragazzi. A me ha cambiato la vita, ha insegnato a relazionarmi con le persone, conoscere culture diverse, mentre ora si vuole togliere questo diritto. Mentre possono uscire per strada e incontrare cattive compagnie».
Cosa c’entra questo con l’emergenza sanitaria?
«Non nego che sia una pandemia, ma se spegni telefono e tv e vai in strada sembra tutto normale».
La situazione negli ospedali è critica.
«I dati diffusi non sono veri. Non si guarda alla realtà dei fatti, ma a quello che fa comodo. Come con quanto sta succedendo a Djokovic».
È stato accusato di avere dichiarato il falso per entrare in Australia.
«È stato messo in mezzo, non potevano giocare gli Australian Open senza il numero uno al mondo. Sono stati gli organizzatori del torneo a cercare di fare cambiare le regole ed è iniziato un braccio di ferro con il governo».
Djokovic non ha colpe?
«Lo hanno usato come un capro espiatorio, gli hanno detto che poteva andare e lui lo ha fatto. Non è stato lui a provare a cambiare le regole».
Lei non pensa che la società debba avere delle regole?
«Io non ho trasgredito a nessuna regola. La scelta se vaccinarsi o meno è delicata e personale e io rispetto i motivi sia di chi decide in un senso sia nell’altro. Però mi sembra che sia in atto un ricatto».
Non le sembra di esagerare?
«No, perché sei non fai una cosa allora non ne puoi fare un’altra. Per me è un ricatto bello e buono».