Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  gennaio 16 Domenica calendario

L’esplosione del vulcano sottomarino a Tonga

Le immagini catturate dai satelliti fanno pensare a un’esplosione nucleare. Nel cuore della Polinesia, ieri, a scuotere le profondità oceaniche e le isole di quei mari cristallini è stato invece un vulcano, l’Hunga Tonga-Hunga Haapai, da settimane irrequieto e ieri nel pieno della sua rabbia. La forza dell’eruzione ha creato un serio rischio tsunami in numerosi Paesi che si affacciano sul Pacifico, a partire dalle altre isole della Polinesia, fino all’Australia e la Nuova Zelanda a ovest e a est su tutte le coste dell’America del sud e del nord oltre che alle Hawaii. Si temevano anche forti correnti anomale, che potevano mettere a rischio anche imbarcazioni. Onde di almeno un metro si sono infrante sulla costa delle isole Tonga, hanno invaso le strade della capitale Nakù Alofa e sono arrivate anche alle Samoa, fin dento la città di Pago Pago. Nel pomeriggio piccole inondazioni si registravano in vari dei Paesi affacciati sul Pacifico, con onde di 30 centimetri in Alaska e in California, ma si aspettava l’arrivo di una seconda serie di onde che poteva essere più pericolosa. 
Il vulcano era tornato attivo a dicembre e la popolazione era già in stato di allerta. A dicembre ad esempio era stato diramato un allarme sul rischio che l’acqua delle coste fosse diventata acida per via delle eruzioni subacquee del vulcano. Ma l’eruzione di ieri è stata di entità anomala, almeno sette volte più grande di quelle precedenti. Solo risalendo indietro nel tempo al dicembre del 2014 si trova un’eruzione quasi altrettanto grave e allora la nuvola di fumo e detriti fu tale che per oltre una settimana i voli sul Pacifico dovettero essere deviati. Secondo i vulcanologi dell’Università di Aukland, l’attività vulcanica di ieri rappresenta la più severa degli ultimi dieci anni. La scossa ha generato una colonna di fumo, vapore e cenere alta quasi 20 chilometri, con un diametro di oltre 200 chilometri. La nuvola ha coperto e oscurato le isole dell’Arcipelago, accompagnata anche da una pioggia di sassolini e detriti. Nella nazione di Tonga la situazione rimane ancora grave, manca la luce elettrica e non ci sono collegamenti telefonici. 
NESSUNA VITTIMAFinora non si hanno notizie di vittime, ma le comunicazioni si sono interrotte circa un’ora dopo l’inizio dell’eruzione, quando il cavo che unisce l’arcipelago a Fiji è saltato. Ci sono immagini su Twitter e altri social che provengono dall’isola principale dell’Arcipelago, Tongatapu, nelle prime fasi dell’eruzione, che dimostrano la forza dell’acqua che penetra in case e costruzioni, e anche in una chiesa, nella città dì Nakù Alofa. La popolazione lungo la costa è fuggita quando sono suonate le campane dell’allarme, e molti sono stati evacuati dall’esercito, incluso il re, Tupou VI, il cui palazzo reale è vicino all’acqua, che è stato scortato da una colonna dell’esercito e della polizia. 
Le isole sono in gran parte piatte quindi l’unica salvezza è stata di addentrarsi verso l’interno. I militari hanno distribuito acqua minerale, nel timore che la fuliggine e la cenere avessero inquinato le riserve idriche. Il regno di Tonga è una nazione di rara bellezza, composta di 169 isole, poco sfruttate dal turismo, a est dell’Australia e a 1800 chilometri a nord della Nuova Zelanda. È formata da tre gruppi di isole, di cui il più popoloso è quella a sud, raggruppato intorno a Tongatapu. Il vulcano si trova a 65 chilometri da quest’isola, la principale di tutto l’arcipelago di Tonga. L’eruzione di ieri è durata 8 minuti. Un gruppo di scienziati dei Tonga Geological Services hanno registrato «massicce esplosioni, tuoni e lampi intorno al vulcano dopo che era cominciata l’eruzione». Secondo la testimonianza di un abitante dell’isola, il dottor Faka’iloatonga Taumoefolau, che ha postato immagini su Twitter: «Si può letteralmente sentire il rumore del vulcano che erutta, ed è un rumore ben violento. Piovono cenere e sassolini, il buio ci ha avvolti». Una signora residente di Tongatapu, Mere Taufa, ha descritto l’acqua che entrava nella sua casa: «Entrava a onde, mentre sentivamo esplosioni tutt’intorno. Mio fratello era convinto che fossero bombe!»