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 2022  gennaio 15 Sabato calendario

Alessandro Benetton fa mea culpa sul Morandi

Un’occasione di discontinuità, la sfida più grande di tutta una vita. Così Alessandro Benetton, alla prima uscita pubblica dopo la designazione a presidente della holding di famiglia, definisce il suo arrivo alla guida di Edizione. Già la scelta del mezzo, il canale personale aperto su Youtube da due anni per i suoi #caffèconalessandro rilanciati anche su Instagram, e delle citazioni (lo Spider-Man di «da grandi poteri derivano grandi responsabilità») segnano un approccio inedito per il presidente di una holding con partecipazioni per 12 miliardi di euro.
Sul disastro del ponte Morandi il figlio di Luciano fa i conti pubblicamente. Sa bene «quanto pesi ora il mio cognome, che in questo periodo a tanti non piace», e offre ai suoi 65 mila follower divisi tra le due piattaforme una lettura schietta dei fatti: «Quella è una vicenda tragica che peserà per sempre – scandisce –. Sono stati commessi degli errori, alcuni molto gravi e prima del crollo, cioè quando si è scelto di dare troppe deleghe alle persone sbagliate. Non smetterò mai di rinnovare la mia vicinanza alle famiglie delle vittime. Avremmo dovuto subito chiedere scusa, a prescindere dal fatto che Edizione deteneva solo poco più del 30% di Atlantia».
E allora, assicura, è arrivato il tempo di cambiare strada: «Ho sempre fatto tutto di testa mia e stavolta ho visto un’occasione di discontinuità per reinterpretare l’approccio industriale che ci ha caratterizzato come famiglia nel tempo – dice parlando della decisione di dire sì alla presidenza – quando mi è stata presentata l’occasione di avere un peso reale nelle decisioni del gruppo ho scelto di compierla, non voglio stare in panchina, voglio lanciarmi in questa nuova sfida portandomi dietro tutto quello che ho imparato in trent’anni di lavoro». Non da solo, ma contando «sui miei cugini e su manager qualificati, punteremo sui giovani e sul lavoro di squadra, su innovazione e sostenibilità. Dobbiamo tornare a ragionare e operare come si faceva un tempo, ma con una nuova stella polare: quella della sostenibilità, intesa nel concetto ampio del termine, sociale e globale».
Benetton spiega poi la scelta dei social network per una sorta di discorso di accettazione della carica dal divano in jeans e maniche di camicia, tra riflessioni sui drammatici errori del passato e aspettative per il futuro: «Perché un imprenditore di 55 anni fa video online? Per testardaggine – sorride Benetton –, così come a 28 anni scelsi di fare questo lavoro per i fatti miei. Poi tengo al contatto diretto, allo share value e a rimanere aggiornato con i cambiamenti. Anche questo è accettare le sfide del futuro».