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 2022  gennaio 14 Venerdì calendario

La figlia di Dennis Rodman è una stella del calcio

Nel nome del padre? No, solo nel nome mio. Trinity Rodman, figlia dell’ex stella Nba Dennis Rodman, è stata convocata per la prima volta nella nazionale maggiore degli Stati Uniti. Di calcio. Cioè, una delle più forti del mondo. La squadra di Megan Rapinoe, tanto per intenderci. Campione del mondo in carica, a sei mesi dal torneo di qualificazione per l’edizione 2023. La 19enne gioca per i Washington Spirit, i campioni in carica della National Women’s Soccer League, ed è una delle giocatrici più promettenti del paese. Compirà solo 20 anni a maggio, ma intanto sta bruciando le tappe. Di lei, il ct Andonovski dice: «È uno dei nostri talenti più promettenti, è ancora giovane ma vogliamo mostrare in campo internazionale cosa è stata in grado di fare».
DRITTA AL PUNTO
Trinity Rodman è una ragazza che non conosce le mezze misure. È una passionale, si butta nelle situazioni con tutto il cuore e tutta l’anima. E va sempre dritta al punto come quando punta la porta avversaria e fa gol. È accaduto lo scorso aprile, quando in occasione della Challenge Cup della NWSL segnò il suo primo gol da professionista, appena 5 minuti dopo il suo ingresso in campo, diventando la più giovane americana di sempre a segnare nella lega femminile di calcio. Ma è successo pure fuori dal campo, sui social, quando Trinity ha ammesso che il suo rapporto con il padre non è stato un granché. Ha, infatti, recentemente affrontato la questione in un post su Instagram dopo che papà Dennis si è presentato a bordo campo a un match di playoff della figlia, suscitando scalpore. «Quest’ultima partita ha scritto Trinity – è stata emozionante. Sì, Dennis Rodman si è presentato a una partita della Nwsl, dopo anni mi ha sorpreso a una grande partita della mia carriera, ero scioccata, sopraffatta, felice, triste, tutto. Mio padre non gioca affatto un ruolo importante nella mia vita e la maggior parte delle persone non lo sa, non siamo d’accordo su molte cose». E ancora: «Passo mesi, se non anni, senza la sua presenza o un suo messaggio. Essere sotto i riflettori è stato difficile per noi, per me e per lui. Non abbiamo il miglior rapporto, ma alla fine della giornata lui è umano, io sono umana... lui è mio padre e io sono la sua bambina e questo non cambierà mai. Migliorerò e guarderò avanti ogni giorno come spero faccia lui».
Non è dunque un mistero che Dennis Rodman non abbia avuto un gran rapporto né con Trinity né con suo fratello maggiore, Dennis Junior, che come il padre ha scelto di giocare a basket. Un padre assente, dunque, lui che da piccolo ha sofferto per la mancanza di una figura maschile – il padre Philander decise di abbandonare la sua famiglia quando il piccolo Rodman aveva solo 3 anni. Stavolta è l’ex stella dei Chicago Bulls a non essere rimasto al fianco della famiglia ed infatti, in questi anni, sia Trinity che DJ sono cresciuti con un unico modello di vita, ovvero mamma Michelle Moyer, di certo non l’eccentrico papà Dennis, da cui peraltro Michelle ha divorziato. Come ha raccontato in passato, la madre sapeva fin da piccola che Trinity era tagliata per diventare un’atleta professionista. «Alla scuola elementare, non lo dimenticherò mai, era così intensa e così seria sul gioco», ha detto Michelle a The Guardian. «Correva su e giù per il campo – come fa ancora oggi – perché era abituata al fatto che nessun altro ci provasse. Perché non c’è nessun altro che fa come me?». Almeno in questo, ossia nel fatto di non risparmiarsi mai, Trinity è uguale a papà Dennis, lui che ai suoi tempi stravinceva la classifica dei rimbalzi della lega dominando totalmente a livello fisico e atletico i suoi avversari. Ma mentre a The Worm, come da soprannome, non importava fare punti ma solo recuperar palloni per dare la possibilità di segnare ai vari Michael Jordan e Scottie Pippen, Trinity da attaccante di razza ha una sola missione: gonfiare la rete. E a suon di gol, si sta certamente facendo un nome. Il suo nome.