La Stampa, 14 gennaio 2022
Ida B. Wells è diventata una Barbie
Rimasta più in ombra rispetto a figure come Martin Luther King e Rosa Parks, Ida B. Wells ha da oggi il riconoscimento e la fama che merita. Lunedì 17 gennaio proprio in occasione di Mlk Day nei negozi di giocattoli americani arriva la Barbie con le sue sembianze, a regalarle un posto nella storia e nell’immaginario collettivo di generazioni di bambine. Giornalista, attivista, insegnante, figura di spicco nella battaglia per i diritti degli afroamericani, Wells era nata in schiavitù a Holly Spring, in Mississippi, nel 1862. Maggiore di sei fratelli, orfana dall’età di sedici anni, diventa famosa nel 1890 grazie a una campagna contro il linciaggio, iniziata con una serie di articoli investigativi sull’uccisione di tre proprietari di negozi di alimentari: attraverso la sua ricerca scopre che i tre erano concorrenti diretti di un negozio di alimentari locale di proprietà di bianchi e che quindi i linciaggi effettuati in nome della difesa delle donne bianche avevano in realtà una motivazione economica. Vincitrice di un Premio Pulitzer postumo nel 2020 per i suoi «coraggiosi resoconti sulla violenza orribile e feroce contro gli afroamericani durante l’era del linciaggio» Wells ha anche contribuito a fondare la National Association for the Advancement of Colored People (Naacp). Nella versione Barbie è raffigurata con un lungo abito blu scuro impreziosito da dettagli in pizzo e con in mano il più storicamente significativo degli accessori: una replica in miniatura del Memphis Free Speech, il giornale di cui divenne direttrice e comproprietaria nel 1889. La bambola fa parte delle «Inspiring Women» di Mattel, una serie che include la matematica della Nasa Katherine Johnson, la cantante Ella Fitzgerald, la star del tennis Billie Jean King e la poetessa Maya Angelou, la prima donna di colore ad apparire sulla moneta da un quarto di dollaro. La scelta di Barbie Ida B. Wells è particolarmente significativa e adatta ai tempi per due motivi. Da una parte, è una risposta alle continue polemiche che impazzano nelle scuole americane sull’insegnamento della storia e in particolare di quella legata al razzismo e al periodo della schiavitù che in molti stati del Sud si vorrebbe tenere lontana dai programmi didattici. Dall’altra rientra nel clima corrente di maggiore rappresentazione di personaggi di colore a ogni livello, dal cinema ai cartoni animati. Non più di qualche settimana fa è diventata virale l’espressione di gioia e di stupore di Kenzo Brooks, bambino di due anni sorpreso nel vedere un personaggio del nuovo film Disney, Encanto, identico a lui. La mamma di Kenzo ha postato la foto del figlio davanti alla tv con l’hashtag #RepresentationMatters l’espressione che si usa per sottolineare quanto sia importante per i bambini neri vedersi rappresentati nei prodotti a loro dedicati. Su Netflix cartoni animanti come Karma’s World e Ada Twist, Scientist con protagoniste bambine afroamericane ne sono un ulteriore esempio. Quest’ultima è diventata anche un personaggio della famosa parata di Thanksgiving: i tempi delle principesse bionde e bianche sono lontani se oggi nel cielo di New York vola un pallone gonfiabile gigante con il volto di una bambina nera.