il Fatto Quotidiano, 13 gennaio 2022
Periscopio
Per evitare le critiche, non fare niente, non dire niente, non essere niente. Aristotele.
Tu puoi vivere fino a cent’anni se rinunci a tutte le cose che ti fanno desiderare di vivere fino a cent’anni. Woody Allen.
L’altro giorno ho incontrato Bruno Tabacci. All’ombra di Montecitorio risaliva a passettini, via degli Uffici del Vicario con il suo sciarpone nero avvolto al collo, nero come lo zuccotto, il bavero del cappottone alzato. Le guance rossastre su un certo pallore del viso, un’aria curiale da meraviglioso diccì di provincia. Fabrizio Roncone, 7.
Un autorevole esponente della Lega quando dice che «stavolta conteranno i singoli parlamentari», ripete quanto sostiene un suo parigrado del Pd. Nel caos c’è chi scommette su Draghi, «ma non ai primi tre scrutini. Intanto perché c’è di mezzo Berlusconi. Eppoi perché nessuno controlla tutti quei numeri. Mettiamocelo in testa». Francesco Verderami. Corsera.
Il sorteggio del Csm avverrebbe nell’ambito di un canestro di persone per definizione competenti e affidabili, come potrebbero essere i magistrati già valutati tre o quattro volte, i docenti universitari di materie giuridiche e i presidenti degli ordini forensi e delle camere penali. Carlo Nordio, ex procuratore aggiunto di Venezia. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Giulio Meotti si domanda: «Come abbiamo fatto a rincretinirci al punto di prendere sul serio le lacrime e gli sguardi di Greta Thunberg, una ragazzina che, secondo la madre, ha il potere di «vedere le nostre emissioni di Co2 a occhio nudo?» E risponde: «Dietro il brand Greta c’è quel mondo di borghesi che hanno in mano le grandi industrie, i lobbisti della trasparenza, gli accademici, gli esperti di comunicazione che hanno fatto della Svezia la pioniera mondiale dell’ecologismo». Cesare Cavalleri. (Studi Cattolici).
In un seminario organizzato da Gianni Cuperlo al Nazareno, il Pd ha aggiornato la fotografia del suo elettorato. In estrema sintesi: pochi operai e molti pensionati, impiegati, insegnanti. Ora, un partito di sinistra può rinunciare a un forte radicamento nella mutevole e multiforme realtà del lavoro salariato? Sulla risposta non dovrebbero esserci dubbi. Se infatti non si riescono a rappresentare i bisogni e le aspirazioni di quella realtà, che riguarda pur sempre i due terzi degli occupati, non si va da nessuna parte. Michele Magno. ItaliaOggi.
Recitavano nei film peplum e nei western all’amatriciana. Proprio per questo il cinema in stato d’ebbrezza degli anni ’60 non ne poteva fare a meno dei caratteristi. Erano poco più che comparse che volevano guadagnare qualche spicciolo e vedere il proprio nome in cartellone. Per lo più erano «poracci», direbbe oggi Carlo Calenda, tipo i ladri di biciclette nei film neorealisti. Ma tra loro c’erano anche caratteristi ricchissimi, persino blasonati, con l’hobby del cinema da quattro soldi e del fisico pompato. Diego Gabutti. ItaliaOggi.
I cinesi hanno studiato con grande attenzione il collasso dell’Urss e del Pcus e dicono: a noi non deve accadere. Ma questa Cina è molto diversa dall’Unione sovietica il cui enorme apparato militare poggiava su un’economia modesta. Crollò per questo sovrappeso. Xi sa che il suo successo si basa sulla continua crescita economica e sulla condivisione del benessere. La Cina ha tirato fuori 800 milioni di cittadini dalla miseria: poverissimi contadini divenuti ceto medio. Il suo sistema di controllo centralizzato è inaccettabile, ma se continua a produrre e distribuire ricchezza e se riesce a gestire la macchina della propaganda con successo, ce la farà a stare in piedi vigorosamente. Paul Kennedy, inglese, uno dei più grandi storici viventi. Massimo Gaggi. 7.
Di Mario Draghi noi di Famiglia cristiana non abbiamo ancora scritto che è il salvatore della patria. Prima vogliamo vedere gli atti concreti. Anche se per la verità qualcosa s’è già visto. Per esempio, l’assegno per le famiglie. Di positivo c’è che questo premier parla poco e lavora tanto. Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana (Stefano Lorenzetto), l’Arena.
Il fotografo Nick Út capisce che non c’è più tanto tempo per provare a salvare la bambina che lui aveva ritratto in Vietnam mentre fuggiva dalle fiamme delle bombe al napalm: avvolge la bimba ustionata in un poncho militare, la carica in auto e corre verso l’ospedale più vicino, a Cu Chi, 15 chilometri. I medici non vogliono curarla, dicono che le ferite sono troppo gravi, che è tutto inutile e non passerà la notte. Ma il reporter mostra il suo tesserino della stampa americana, una specie di salvacondotto che in Vietnam del Sud apre tutte le porte: strappa loro la promessa che faranno il possibile. Maurizio Pilotti, Libertà.
I filmati sui boss mafiosi fanno capire molte cose perché a parlare, i questi video sono gli uomini (come Mutolo, Marchese, Grado, Brusca) che sono stati più vicini a Totò Riina. Lui si è sempre dipinto come un contadino mite dell’entroterra siciliano, quasi un vecchio saggio, ma in realtà il ritratto che ne fanno questi uomini che hanno ammazzato per lui decine e decine di persone restituisce l’immagine di un uomo diabolico, dall’intelligenza spietata, assetato di potere e sangue. Ancora oggi poi si allungano sulla sua figura le ombre di tanti, troppi dubbi: chi ha protetto la sua lunga latitanza? Perché il suo covo non è stato perquisito? Massimo Giletti, Corsera.
C’è chi dice che l’espressione “gli altissimi negri” che ho usato in una mia famosissima canzone debba essere eliminata in omaggio al poIitically correct. Io invece credo di avere il green pass per poter ancora usare certe parole. Per me rimangono gli altissimi negri perché così è nata la canzone; ho anche riflettuto se era il caso di cambiare parole: ho pensato a normalissimi negri, per non discriminare i bassi... Scherzo, ma non mi interessa adeguarmi al politicamente corretto che è la scorciatoia di gente in cerca di visibilità che dovrebbe protestare piuttosto per l’aumento delle bollette. E poi io sono daltonico, il colore della pelle mi lascia indifferente. Edoardo Vianello, cantante. (Renato Franco), Corsera.
Sono nato al Quadraro, quartiere popolare di Roma. Mio padre Gaetano rimetteva a posto i mobili vecchi; mia madre faceva la parrucchiera da uno che aveva tagliato i capelli al re d’Italia; mio nonno paterno faceva il carrettiere a Trastevere, quello materno il boscaiolo; mia nonna paterna costruiva le scarpe coi guanti vecchi, quella materna aveva una sorella che levava le fatture. Ascanio Celestini, attore, (Emilia Costantini). Corsera.
Chi non sa invecchiare, non ha saputo vivere. Vittorio Gervaso, scrittore.