Agrifoglio, 11 gennaio 2022
I numeri della carne nel mondo
Rispetto a cinquant’anni fa, il mondo oggi produce più di tre volte la quantità di carne. I dati del 2018 parlano di produzione di circa 340 milioni di tonnellate. L’Asia è il più grande produttore di carne, rappresentando circa il 40-45% della produzione totale di carne. Nel 1961, l’Europa e il Nord America erano i principali produttori di carne, rappresentando rispettivamente il 42 e il 25%, mentre nel 1961, l’Asia produceva solo il 12%.
Quanta carne mangiamo e chi la mangia? Dipende da quanto siamo ricchi. Più c’è benessere più aumenta il consumo di carne.
La carne suina è quella più popolare a livello globale, soprattutto in Cina, dove rappresenta circa i due terzi del consumo di carne pro capite. In Argentina domina la carne di manzo e bufalo, che rappresenta oltre la metà del consumo. I neozelandesi hanno una preferenza molto più forte per la carne di montone e capra rispetto alla media globale, mentre, sempre a livello globale, la produzione di pollame sta aumentando molto rapidamente.
Per completare, sempre a proposito di carne e latticini, ecco la lista degli agricoltori più ricchi del pianeta:
1. LiuYongxing (Cina) – produttori di mangimi per il mercato cinese e asiatico
2. LiuYonghao (Cina) – allevatore di suini in allevamenti verticali
3. Stewart e LyndaResnick (USA) – frutticoltore e orticoltore californiano
4.Principe Sultan bin Mohammed bin Saud Al Kabeer (Arabia Saudita) – settore lattiero gaseario
5. Harry Stine (USA) – il più grande sementiere del momdo.
6. Andrej Babis (Repubblica Ceca) – agricoltore su 100.000 ettari e settore agroalimentare
7. Vadim Moshkovich (Russia) – Produttore di carne e zucchero
8. QinYinglin (Cina) – il più grande allevatore di suini della Cina
9. Fu Guangming (Cina) ¬- Allevamento e macellazione di polli
10. Bao Hongxing (Cina) – Allevamento di suini e produzione di mangimi
Come vedete la classifica è aperta e chiusa da allevatori cinesi: e insomma si tratta di rivedere non solo la geopolitica ma anche il ruolo (ormai piccolo) degli occidentali sullo scacchiere agroalimentare.